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Elezioni europee: Roberto Bergamaschi si presenta

Il programma del candidato indipendente Idv

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GROSSETO - Sono nato a Orbetello (GR) il 6/11/1971 e cresciuto a Porto Santo Stefano (GR); sono sposato da 13 anni con la mia fidanzata storica Marcella. Mi sono Laureato in Medicina Veterinaria nel 1998, con votazione 110/110 e lode, presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa, abilitato all’esercizio della professione di Medico Veterinario nel 1999 e  iscritto all’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Grosseto. Ho conseguito nel 2012 un Master di II Livello universitario in anestesiologia e terapia del dolore degli animali da compagnia e dei non convenzionali presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa. Libero professionista, dal 2001 esercito presso la Clinica Veterinaria Valdelsa di Poggibonsi (SI) del quale sono fondatore e Direttore Sanitario.

Sono incensurato: cioè la mia fedina penale è intonsa: questo è, a mio avviso il requisito base per poter fare politica.
Ho deciso di candidarmi alle elezioni Europee del 25 maggio 2014, come indipendente con l’Italia dei Valori, perché sono un convinto europeista e ritengo che un’ Europa unita, federale e solidale, (secondo quanto previsto  nel  “Manifesto di Ventotene” di Spinelli e Rossi) sia requisito indispensabile per un futuro di pace e prosperità per i popoli europei. Certo l’attuale UE non è perfetta, deve essere migliorata, devono essere profondamente riviste le politiche degli ultimi anni che hanno generato sperequazione e recessione, ed accentuato le differenze tra i paesi del nord e del sud Europa, ma soprattutto si deve passare dall’Europa della finanza e delle banche, a quella della reale integrazione dei popoli europei. L’Europa attuale è una comunità di diversi con regole asimmetriche: occorre che diventi una comunità di uguali disciplinata da regole simmetriche. Simmetria (e solidarietà) significa che invece di punire chi è in difficoltà, si invita chi è avanti a fare politiche che distribuiscano ricchezza anziché disuguaglianza. Per questo noi dell’Italia Dei Valori  proponiamo un armonizzazione fiscale tra i vari paesi membri, in modo da evitare il fenomeno della “competizione fiscale”; la  separazione tra banche commerciali e finanziarie (auspichiamo un ritorno a quanto previsto dalla legge Glass-Steagal abolita nel 1993) e che venga individuata una soglia di usura dei tassi applicati dalle banche sul credito alle famiglie (al massimo il 5%) e alle imprese (al massimo 2%); visto che le banche ottengono denaro dalla BCE ad un “costo” dello 0,25% ed in Italia fanno credito a tassi medi dell’10-12% alle imprese e anche al 15% al consumo. Proponiamo un contratto di lavoro unico europeo e siamo chiaramente contrari, e per questo ci batteremo al Parlamento Europeo, al fenomeno del dumping, che genera “competizione” tra lavoratori e “nuovi schiavi”.  Siamo per una revisione del fiscal compact: di certo è finito il tempo degli sprechi e delle politiche di indebitamento, ma non possiamo pretendere di rientrare in 20 anni e in una fase recessiva, dei debiti generati dalle tre generazioni precedenti. Siamo per una rimodulazione del fiscal compact accompagnato da un “Groth Compact”. Proponiamo una nuova politica agricola comune (PAC) che favorisca le biodiversità e dica un convinto no agli OGM, che incentivi l’innovazione tecnologica e non premi più i grandi latifondisti a discapito delle piccole e medie aziende agrarie. Siamo assertori di un razionale e totale utilizzo dei fondi europei spettanti all’Italia, troppo spesso male e poco utilizzati: sono risorse fondamentali alle quali non possiamo rinunciare. In merito proponiamo che, la quota di cofinanziamento a carico degli enti locali, sia considerata fuori patto di stabilità. Siamo convinti sostenitori di una legge Europea sulla certificazione di qualità che ponga dei seri paletti al mercato della contraffazione (sia a tutela del comparto agroalimentare che in generale dei brand italiani). Diciamo un no deciso al nucleare in Europa, dopo averlo, grazie ai nostri referendum, definitivamente bloccato in Italia. Io mi batterò per un Europa migliore, ma anche per un Italia più europea, e credo che in questo, proprio l’Europa, rappresenti probabilmente l’unica possibilità per il nostro paese.  Tra le tematiche che personalmente mi stanno a cuore c’è quella della giustizia; a mio avviso fondamentale per una futura reale integrazione dei popoli europei sarà l’armonizzazione legislativa tra gli stati membri. Abbiamo la necessità di un diritto penale comune Europeo, almeno da un punto di vista della tipizzazione dei reati, con armonizzazione delle sanzioni medesime. I campi legislativi nel quale uniformare il diritto penale europeo dovrebbe, a mio avviso,  perlomeno riguardare i reati di corruzione, ed in questa ottica riveste un momento fondamentale anche una regolamentazione comune circa la disciplina e la trasparenza dei partiti politici, i reati fiscali e quelli relativi alla criminalità organizzata. Altro tema a me caro è quello della disabilità: circa 37 milioni di persone nell'Unione europea soffrono di una forma di disabilità (motoria, mentale, dell'udito, della parola e della vista); la loro vita sociale viene limitata dagli ostacoli che ancora sussistono in materia di mezzi di trasporto, di aiuti e di possibilità di istruzione e formazione e di inserimento nel mondo del lavoro. Il modello di Europa cui aspiro è quello della solidarietà in primis nei confronti delle persone meno fortunate che rappresentano comunque una risorsa umana di inestimabile valore. Purtroppo, nella contingenza economica generata dalla crisi si è assistito ad una riduzione degli investimenti a favore dei disabili, a causa delle misure di austerità adottate dai governi a livello nazionale ed europeo. Pertanto di prioritaria importanza sarà che i finanziamenti e gli investimenti strutturali, in particolare quelli del Fondo Sociale Europeo, del periodo di programmazione 2014-2020, non solo non subiscano tagli, ma che si assista ad un inversione di tendenza destinandovi maggiori risorse. Inoltre dovrà essere dato impulso affinché ogni paese dell’Unione Europea (in particolare l’Italia) recepisca tempestivamente il pacchetto normativo inerente l’abbattimento delle barriere architettoniche e alla tutela della persona disabile sul lavoro.
Oltre agli impegni programmatici, sacri,  in caso di un eventuale mia elezione al Parlamento Europeo,  il mio unico scopo sarà quello di servire le Istituzioni, di perseguire pedissequamente la realizzazione del programma che abbiamo presentato agli elettori e non di curare gli interessi di partito: infatti ritengo che il male peggiore della politica italiana, in particolare nell’ultimo ventennio è che si è assistito ad una totale occupazione delle Istituzioni da parte dei partiti e che i loro rappresentanti, i quali, troppo spesso, tra gli interessi pubblici e quelli sia dei privati che dei partiti hanno privilegiato quest’ultimi: io sarò “uomo delle Istituzioni non di partito”! Già nella designazione dei miei eventuali assistenti, non sceglierò secondo logiche di amicizia, parentela o “recupero trombati”. Siccome gli assistenti parlamentari sono retribuiti con i soldi della collettività, i miei eventuali, li selezionerò con un concorso pubblico per titoli ed esami, affidato alla valutazione di terzi indipendenti, ai quali non potranno partecipare miei parenti o persone legate ad alcun partito politico o pregiudicati: è l’ora di cambiare registro anche in Italia, e di dare fiducia agli italiani onesti e competenti ma che non hanno “santi in paradiso”.
Io credo fermamente in una futura Europa Federale e per questo mi batterò soprattutto perché ritengo che sarà la migliore opportunità per la nostra amata Italia.

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