GROSSETO - Sette anni complicati, sette anni in cui la crisi economica si è fatta sentire pesantemente nelle casse degli italiani. Com'è cambiata l'Italia dal 2007 al 2013? Quali città hanno pagato il prezzo più alto della crisi? E quali invece hanno reagito meglio? Sul Sole 24 Ore di lunedì 14 luglio la classifica delle province italiane nei sette anni più difficili, confrontati attraverso dieci indicatori, tra i quali la disoccupazione, i prestiti, il valore degli immobili, ma anche la quantità di rifiuti prodotti, il numero di laureati, la spesa per i medicinali. Sette anni di spending review nelle case degli italiani, che hanno visto modificare, generalmente al ribasso, redditi, prezzi delle case, acquisti di auto e di beni durevoli. Il tasso di disoccupazione è raddoppiato salendo al 12,2% e i depositi in banca sono saliti anche come scelta di risparmio. Tra i pochi aspetti positivi, in un periodo caratterizzato dal calo dei consumi, l'ambiente è l'unico settore che può sorridere: il sacco dei rifiuti, con la crisi, si è sensibilmente alleggerito.
Ma la crisi non ha colpito tutti i territori nello stesso modo: alcune province più di altre hanno sofferto, registrando nel 2013 vistosi arretramenti rispetto al 2007. Complessivamente, i centri piccoli e medi sembrano avere sofferto maggiormente, anche se i continui segni negativi hanno scavato ancora di più il solco che divide il Sud dal Nord del Paese. Grosseto, in questa speciale graduatoria, si colloca al nono posto. Tra le province più colpite registriamo nell'ordine Viterbo (primo posto), Latina, Novara, Cosenza, Nuoro, Cagliari, Terni e Messina. Grosseto, nella spesa pro capite in farmacia, registra un calo del 10,8% collocandosi tra le prime sei città che hanno evidenziato una brusca frenata nell'acquisto di farmaci.
La perdita di posti di lavoro, ed un mercato ancora bloccato, sta letteralmente immobilizzando un paese intero: Grosseto, tra le città della Toscana, rappresenta quindi il capoluogo più colpito. La rinascita, anche per la provincia grossetana, deve ripartire dall'occupazione.