GROSSETO - “La polemica sul regolamento delle attività rumorose che da mesi impazza sui giornali e sui social network è, come in molti altri casi, frutto di analisi superficiali, impressioni, preconcetti e scarsa conoscenza delle leggi. La mia intenzione è quella dunque di fare chiarezza in una materia che, mi rendo conto, non è semplice. La legge nazionale stabilisce dei limiti ai decibel per le attività rumorose e le regioni stabiliscono a loro volta norme e regolamenti attuativi che valgono per ogni comune. In Toscana vale quindi per tutti lo stesso regolamento regionale. All'interno di questo schema esistono delle cosiddette deroghe e dei margini di autonomia che l'amministrazione comunale usa nella maniera più elastica e creativa possibile. Fuori da questa cornice ci sono solo chiacchiere, voci e sensazioni. In queste settimane la Regione Toscana ha comunque approvato delle modifiche al suo regolamento, che diventeranno operative dal momento della loro pubblicazione sul BURT. Con questi interventi si fa un po' di chiarezza; innanzitutto si dice esplicitamente che per le deroghe semplificate non c'è bisogno del parere preventivo obbligatorio della Asl (che resta per le deroghe ordinarie relative a iniziative che vanno oltre la mezzanotte e per sforamenti più ampi). Inoltre si consente alle amministrazioni comunali di destinare anche ai privati quella parte di deroghe che erano finora concesse alle attività direttamente organizzate o patrocinate dall'Ente. E ancora si consente che le deroghe ai privati vengano concesse non solo in caso di attività considerate di grande interesse ma anche per tutte le altre. Viene quindi meno il requisito della rilevanza locale o della pubblica utilità per ottenere la deroga. Einfine anche nelle zone di categoria 1 e 2 (quelle più protette) siautorizza il ricorso alle deroghe. Cambiamenti importanti, voluti e proposti in particolare dal Comune di Grosseto, che non modificano il limite massimo di decibel consentito e il numero massimo di deroghe assegnabili, ma che ci permetteranno di dare spazio maggiore alle iniziative organizzate da locali, associazioni, stabilimenti balneari e altri soggetti che fanno spettacoli.
Ma in questi anni il Comune non era stato a guardare. Aveva già diviso per
aree il suo territorio per distribuire meglio le deroghe e facilitato la
loro concessione nelle zone più turistiche. In questi mesi ha messo in
piedi una serie di modifiche regolamentari che individuano le cosiddette
aree di pubblico spettacolo (Cassero, Cavallerizza, Cava Roselle, Parco di
via Giotto e molte altre), dove è possibile organizzare iniziative escluse
dalla regolamentazione. Presto le sottoporremo al vaglio del Consiglio
comunale anche se noi volevamo trasformare l'intero centro storico in
un'unica area di pubblico spettacolo ma l'Arpat ha bocciato tale idea.
Pochi mesi fa abbiamo approvato, proprio in sala consiliare, una modifica
che già facilita la concessione di deroghe a realtà che organizzano eventi
di particolare interesse pubblico e per associazioni di volontariato;
tanto per fare un esempio l'esonero per le sfilate di carri allegorici e
per le esibizioni di bande cittadine e militari. Insomma: deve essere
chiaro che l'Amministrazione non ha alcun interesse a limitare le
iniziative e gli spettacoli per strada, in spiaggia, negli spazi
all'aperto o nei locali. Noi applichiamo delle regole che tentano di
tenere insieme gli interessi di tutti. Possono piacerci o meno e noi
abbiamo detto che non ci piacciono e infatti abbiamo ottenuto anche delle
modifiche sulla base di nostre specifiche segnalazioni. Ovviamente non è
sempre possibile spiegare nel dettaglio questo tipo di argomenti e ancora
più difficile è farlo sui social network".