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LAV: lettera aperta alle istituzioni di Grosseto

Continua a far discutere la questione del lupo ucciso a Semproniano

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GROSSETO - L'ennesimo caso di un lupo ucciso nel territorio maremmano ha suscitato scalpore anche a livello nazionale: la LAV di Grosseto, insieme al Comitato Provinciale, decide di scrivere una lettera alle istituzioni grossetane.

Lettera aperta

Al Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Grosseto

Al Prefetto di Grosseto

Al Questore di Grosseto

Al Comandante provinciale dei Carabinieri di Grosseto

Al Comandante del Corpo Forestale dello Stato di Grosseto

Al Comandante della Polizia Provinciale di Grosseto

 

e p.c.

Al Ministro dell’Ambiente

Al Presidente della Regione Toscana

 

OGGETTO: CONTINUA UCCISIONE DI LUPI E CANIDI – RICHIESTA DI INDAGINI URGENTI E APPROFONDITE E CONVOCAZIONE DEL COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE E LA SICUREZZA PUBBLICA

 

La LAV esprime grande preoccupazione per la serie di crimini contro gli animali concretizzatisi, in particolare dal marzo del 2013 ad oggi, in provincia di Grosseto, con l’uccisione di una serie di lupi e canidi e successiva esposizione dei corpi degli stessi sulle pubbliche vie e nelle piazze.

L’ultimo episodio di questo genere si è verificato due giorni fa a Semproniano con l’abbandono di una carcassa di un presunto lupo, verosimilmente ucciso con un colpo di fucile.

La serie di crimini (punibili dall’articolo 544-bis del Codice penale) ha avuto inizio il 18 marzo 2013 quando un lupo, o ibrido, fu ucciso e gettato in piazza a Roccalbegna; il 2 novembre 2013 un lupo ucciso a pallettoni e con le zampe legate fu ritrovato in località Grancia, nei pressi di Grosseto; il 15 novembre 2013 un lupo ucciso fu abbandonato sulla strada a Roselle;  il 20 dicembre 2013, sulla strada tra Saturnia e  Semproniano fu raccolto un esemplare femmina ucciso a fucilate; il 23 dicembre 2013 nei pressi di Saturnia fu ritrovato un lupo, o ibrido, ucciso gettato lungo la strada provinciale; il 26 dicembre 2013 venne ritrovato a poca distanza dal palazzo comunale di Scansano un altro lupo, o ibrido, ucciso; il 30 dicembre 2013 un lupo, o ibrido, fu ucciso ed esposto a Manciano; il 27 gennaio 2014 un lupo decapitato fu appeso a un cavalcavia al confine tra le province di Grosseto e Viterbo; il 10 febbraio 2014 un altro canide fu trovato morto su un’aiuola lungo la strada principale di Campagnatico, e gli esami necroscopici evidenziarono come il decesso fosse stato causato da un laccio; l’apice del fenomeno si è verificato il 13 febbraio 2014 quando gli operai del Comune di Scansano ritrovarono una testa mozzata di lupo, o ibrido, appesa sulla rotatoria di ingresso all’abitato con un cartello che inneggiava allo sterminio dei predatori e attribuiva responsabilità a LAV, Enpa e WWF.

Non sembrano essere sufficienti i milioni di euro stanziati dal Progetto comunitario Ibriwolf né quelli, ben quattro, della Regione Toscana rivolti alle categorie produttive che si ritengono danneggiate dalle incursioni dei predatori. Vi è evidentemente qualcuno, certamente gli autori e i mandanti di questi animalicidi, per il quale lo Stato e le Amministrazioni pubbliche, non devono esistere, come purtroppo succede in altre aree d’Italia e dove deve prevalere la sistematica e omertosa violazione delle leggi.

Dati i fatti descritti, la LAV chiede alle SS.VV. di essere messa a conoscenza dello stato delle indagini e sollecita una decisa azione investigativa volta ad individuare i colpevoli di tali azioni criminali che preoccupano per la loro serialità e le loro modalità brutale, compresa la macabra esposizione dei corpi degli animali uccisi e le allusioni alle associazioni animaliste e ambientaliste.

E, preoccupati, come tutti i cittadini onesti, di questa escalation del terrore, delle gravi ripercussioni che la Maremma può avere in termini di apprezzamento anche turistico dal resto d’Italia e d’Europa, chiediamo al Prefetto di convocare, ai sensi del Decreto del Ministro dell’Interno 23 marzo 2007, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

In attesa, inviamo distinti saluti.

Gianluca Felicetti                                                                              Giacomo Bottinelli

Presidente LAV                                                                                 Responsabile provinciale LAV

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