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Principina, Bonifazi: “La soluzione c'è ma il problema è vecchio di decenni”

“Quelle aree facevano parte di una lottizzazione ma non sono state mai cedute al Comune

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GROSSETO - Le possibili soluzioni per la manutenzione delle aree verdi oggetto di varie polemiche a Principina sono state inviate con una lettera ai residenti della frazione. E' stato questo l'oggetto dell'incontro con i giornalisti voluto questa mattina dal Sindaco Emilio Bonifazi. “Perché Principina non è affatto abbandonata – ha spiegato - ma bisogna anche essere chiari, una volta per tutte, visto che in troppi parlano ma hanno anche scarsa memoria, mentre oggi un'Amministrazione, la mia, si preoccupa di trovare una via di uscita ad un problema delicato mai affrontato da chi avrebbe dovuto farlo”.
In particolare sulla manutenzione di quelle aree verdi esiste un problema che risale addirittura a circa 30 anni fa. Molte non hanno infatti ancora visto la stipula degli atti di cessione e quindi non sono in carico all'Amministrazione comunale che, già nel 1988, a firma dell'allora Dirigente al Patrimonio, rappresentava l'urgente necessità di arrivare a quelle stipule e consentire così al Comune di intervenire; ma nulla è poi accaduto. “In pratica – ha chiarito Bonifazi – sia per la manutenzione che per la stessa sicurezza la responsabilità è ancora dei proprietari sulla base delle convenzioni relative alla lottizzazione partita nella seconda metà degli anni '70 che prevedeva un 50% di superficie destinata ad abitazioni e il restante 50% ad aree verdi pubbliche, attrezzate, aree di sosta e camminamenti. Insomma c'era un obbligo a cedere quelle aree previsto per i soggetti elencati dal documento comunale del 1988”.
L'Amministrazione ha deciso di procedere all'acquisizione di queste aree per riqualificarle e manutenerle ma ci sono due strade: la via amministrativa che prevede il completamento del percorso lasciato a metà e la sottoscrizione di atti che comportano spese notarili a carico degli attuali proprietari di casa, vista la difficoltà a risalire ai soggetti legati alle 20 cooperative edilizie e società che avevano realizzato le abitazioni tra gli anni '70 e '80 “(...) che in molti casi neanche esistono più” ha sottolineato il Sindaco. E poi c'è la via giudiziale che passa da un riconoscimento al Comune della proprietà mediante sentenza esecutiva del tribunale competente e trascrizione alla Conservatoria dei Registri Immobiliari, con oneri a carico dell'Ente.
“Se non si riescono a individuare i soggetti per la via amministrativa proponiamo di percorrere quella del tribunale perché– ha confermato il Sindaco – ma è evidente è che un'inerzia di decenni trova solo grazie al nostro impegno una possibile soluzione. Chi si lamenta, spesso in modo esagerato, di scarsa manutenzione queste cose le sapeva o le doveva sapere. Ma a qualcuno era sembrato più utile far finta che il Comune non facesse il suo dovere. E' la stessa storia di sempre – ha concluso Bonifazi - far finta che sia il Comune a doversi occupare degli ingenti investimenti che riguardano il recupero di aree e strutture importanti ma private o demaniali: la Rotonda e le altre due colonie a Marina, la nostra l'abbiamo ristrutturata, migliaia di ettari di pinete private, il Marraccini a Grosseto, l'area dell'ex Diversivo che il Demanio non ci vuole dare ma si pretende però che tagliamo ettari ed ettari di verde, e molti molti altri casi. Almeno per Principina una via da percorrere sembra che ci possa essere”.

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