CASTIGLIONE DELLA PESCAIA - Arriva la risposta del comune di Castiglione della Pescaia all'appello Felicioni, che il giorno delle elezioni del presidente della Provincia, irrideva alla candidatura del sindaco Farnetani a causa dei ritardi della pratica di riconoscimento di alcune opere fatte dal padre quasi cinquanta anni fa.
“In punto di diritto – precisa l'Ente – c'è solo una sentenza del Consiglio di Stato del 15 settembre, 2014, dove, in riforma della sentenza di primo grado del Tar Toscana, si è statuito l’obbligo del Comune di decidere entro 60 giorni, con la normativa prevista in materia di espropri, se acquisire al patrimonio indisponibile le opere realizzate dal sig. Felicioni, a suo dire, al di fuori della convenzione “Poggio alle trincee” 1963-1964.
“Tuttavia - precisa l'ufficio legale - il Consiglio di Stato non ha previsto nessuna indennità a carico del comune e, anzi, nel rinviare gli atti al Tar Toscana per il proseguimento del giudizio, ha rilevato che sulla richiesta indennitaria si è già pronunciata in via definitiva la Corte di Cassazione con sentenza 12 febbraio 2010 n. 3322 rigettando la richieste del sig. Felicioni.
“Detta sentenza della Corte di Cassazione aveva espressamente evidenziato che le opere che il ricorrente sostiene aver realizzato in eccedenza rispetto al piano di lottizzazione 1963-1964 avevano trovato giustificazione nello specifico interesse dell’attore a realizzare una lottizzazione che risultasse ben collegata ed integrata con il restante tessuto urbano del paese ed a rafforzare in tale modo, la propria aspettativa alla promozione urbanistica della sua residua proprietà”.
“Il Comune – conclude l'Ufficio - nei termini previsti dalla sentenza provvederà a valutare se e cosa acquisire ai sensi della normativa in materia di espropri e a darne comunicazione al signor Felicioni.
“Ciò che Felicioni finge di ignorare – aggiunge il capogruppo con delega all'urbanistica, Fabio Tavarelli – è che il Comune, da oltre due anni, in accoglimento della espressa istanza in tal senso del Felicioni, ha manifestato la volontà di trovare la soluzione della questione in sede di pianificazione e governo del territorio, affrontando il problema prima in sede di variante generale al piano, e poi adottando una apposita scheda di regolamento. Che è un modo diverso di gestire le cose, rispetto allo sparare una polemica sui giornali il giorno delle elezioni”.
“Proprio in tale ambito Felicioni e' stato il primo ad essere chiamato, nel settembre scorso, a confrontarsi sulle previsioni urbanistiche che lo riguardano; rispetto alle quali peraltro ha manifestato solo il desiderio di raddoppiare la cubatura residenziale prevista”.
“Pur rispettando la volontà di Felicioni di votare chi vuole, una cosa è certa: il pubblico attacco lanciato alla candidatura del sindaco – incalza Tavarelli – di sicuro non avrà alcuna influenza sul contenuto compensativo previsto nel regolamento ne' sull'esame delle osservazioni e contributi che perverranno”.
“D'altro canto, l'appello a non votare il sindaco, pare non abbia raccolto grande consenso, tanto che Farnetani è stato eletto in provincia con ampio suffragio a dimostrazione della stima verso la sua capacità di amministrare”.