Sangue a Nairobi nel pomeriggio di sabato 21 Settembre. Un bilancio drammatico. L’ennesimo attacco armato senza senso terminato con 62 morti, oltre 200 feriti e con 30 ostaggi (liberati nella mattinata di martedì) nel centro commerciale Westgate Mall. Una tragedia che per qualche ora ha tenuto con il fiato sospeso gran parte dei cittadini grossetani: Valentina Giomi, ventottenne grossetana, si trova attualmente per motivi di lavoro nella capitale del Kenya.
Abbiamo raggiunto telefonicamente la ragazza, (figlia del Presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera Alfio Giomi) desiderosa di tranquillizzare ulteriormente tutte le persone che si sono interessate a lei in questi giorni: “Sabato ero in macchina con alcuni amici per Nairobi quando iniziano ad arrivare mille telefonate, è in atto un attacco terroristico al centro commerciale di Westgate. Cerchiamo di capire cosa stia succedendo, ma sembra non essere ancora chiaro a nessuno; media compresi. Mi trovo a Kiambu, città molto vicina alla capitale, devo attraversare Nairobi per tornare a casa e stanno già iniziando a bloccare molte delle strade principali. Fortunatamente, il mio appartamento è lontano dal luogo della tragedia. Lunedì arriva la prima mail di allerta da parte del Country Rappresentative della ONG per cui lavoro, a seguito di un colloquio con il responsabile della cooperazione italiana in Kenya ci invita a non frequentare luoghi affollati: centri commerciali, supermercati, ogni tipo di luogo d’incontro. La mail è seguita da un’altra dell’Ambasciata Italiana che invita “ad alzare ulteriormente il livello di guardia” e sottolinea di aderire scrupolosamente alla raccomandazione di non frequentare locali affollati".
"Domenica e lunedì tutti i supermercati erano chiusi, ancora oggi alcuni non hanno riaperto e quelli che hanno deciso di farlo sono comunque semi-deserti. Non si riescono mai a capire le reali ragioni di un attacco terroristico. Lunedì mi sono recata a Kibera, uno dei più grandi slum di Nairobi, per lavoro. Kibera si trova della parte opposta della città rispetto al mio ufficio e per quanto le strade siano ancora bloccate per motivi di sicurezza, si deve passare non lontani da Westgate. Partiamo più tardi del solito per evitare il traffico, le strade sono semideserte e la polizia è ovunque. Raggiungiamo Kibera e durante la visita l’autista riceve una telefonata, sembra ci sia stata un’esplosione ma non se ne conoscono i dettagli. Rientriamo velocemente in macchina per tornare velocmente in ufficio, costeggiamo la zona chiusa vicino Westgate, ci sono state due esplosioni al Centro Commerciale e vediamo alzarsi una grossa colonna di fumo. Mi sono trasferita a Nairobi a maggio ed in così poco tempo sono andata in quel Centro commerciale una decina di volte circa, Westgate è il posto che frequenta chiunque e questo fa paura. “
Una tragedia vissuta veramente molto da vicino, come spiega in questo ultimo passaggio: ho amici che si stavano recando a Westgate quando hanno scoperto che c’era un attacco terroristico in corso, conosco persone che sono riuscite a scappare dal centro commerciale. Il livello di allerta è alto adesso a Nairobi, e la città si può definire “sicura”: tutto ciò in cui si può sperare è che non aspettino che si abbassi di nuovo per il prossimo attacco.”