GROSSETO - Venerdì mattina i Carabinieri del Norm della Compagnie di Figline Valdarno, al termine di prolungata attività investigativa, hanno dato esecuzione a n. 13 provvedimenti cautelari nei confronti di soggetti dimoranti nelle province di Firenze, Arezzo, Siena e Grosseto.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip presso il Tribunale di Arezzo, Dr.ssa A. Loprete, su richiesta del P.M. Dr.ssa E. Spena, che ha coordinato le indagini, nei confronti di un sodalizio dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti ed in particolare di cocaina ed operanti principalmente nel Valdarno e nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto.
L’attività investigativa ha avuto inizio nel dicembre 2012 a seguito dell’arresto, in Figline Valdarno, località Matassino, di uno spacciatore 53enne che era stato sorpreso in possesso di complessivi g. 120 di cocaina. Le indagini, coordinate dalla Dr.ssa Spena, si erano concentrate per individuare i canali di approvvigionamento dell’uomo. I successivi sviluppi avevano permesso di allargare sempre più il cerchio e delineare in maniera certa la loro fiorente attività di spaccio, individuare i numerosi correi ed i loro acquirenti. Il gruppo, capeggiato da un montevarchino, J.S. di 34 anni, ed attivamente coadiuvato da due fratelli, anch’essi di origine albanese, S.T., 26enne e S.D. 31enne, aveva importanti conoscenze che gli permettevano di approvvigionarsi periodicamente e senza difficoltà , di quantitativi considerevoli (anche nell’ordine di 500 g. alla volta), droga che poi provvedevano a rivendere sia al dettaglio che all’ingrosso nei confronti di altri spacciatori. In molti casi i militari hanno accertato che il gruppo, e come nel caso che ha poi fatto nascere l’operazione, cedeva le partite di cocaina a credito, ricevendo il corrispettivo solo a seguito della vendita al dettaglio, in maniera da rendere più agevole l’attività degli spacciatori, chiaro sintomo di una fiorente attività illecita. Nel corso delle attività investigative, si accertava che il gruppo trattava partite di stupefacente per somme che variavano da qualche migliaio di euro alla volta sino ad oltre 20.000 per compravendita.
Il gruppo, al fine di evitare controlli da parte delle Forze di Polizia, era solito utilizzare delle staffette allorquando doveva effettuare le consegne, al fine di minimizzare i rischi, o, come nel caso del soggetto principale, recarsi ad effettuarle unitamente alla moglie sì da sollevare meno sospetti in caso di controllo. Inoltre, al fine di minimizzare i rischi, nascondevano la droga in zone boschive od in casolari abbandonati, sempre facilmente raggiungibili a mezzo di autovetture. Il gruppo effettuava poi una vera e propria mappatura dello stupefacente occultato, suddiviso per peso, in maniera tale che, ai loro acquirenti, in relazione al quantitativo richiesto, fornivano le indicazioni di un punto caratteristico ove rinvenire nascosto l’involucro di cocaina. In una occasione i militari, ricevuta l’indicazione del luogo ove era nascosta, anticipavano l’acquirente, scovando e sequestrando un involucro contenente 200 g. di cocaina di ottima qualità , che avrebbe loro fruttato oltre 10.000 euro.
Oltre i 3 cittadini albanesi, sono stati tratti in arresto anche J.M., 36enne da Montevarchi ed H.A., 38enne da Rapolano terme (SI), posti agli arresti domiciliari A.D., 35enne da Montevarchi, B.S., 48enne da Figline Valdarno, R.A., 38enne da Pian di Scò, D.C.M., 45enne da Bucine, M.L., 41enne da Terranuova Bracciolini ed H.A., 32enne da Montevarchi e posti all’obbligo di firma J.M., 27enne da Montevarchi e P.G., 40enne da Pian di Scò.
L’attività relativa l’esecuzione delle misure cautelari, ha visto la partecipazione di oltre 50 Carabinieri dei Comandi Provinciali di Firenze, Arezzo, Siena e Grosseto e 3 unità dei Nuclei cinofili Carabinieri di Firenze e San Rossore. I militari del Norm della Compagnia di Grosseto, nel corso di una perquisizione effettuata nei confronti di M.G., 46enne da Grosseto,, indagato nell’odierno procedimento, lo traevano in arresto poiché trovato in possesso di oltre 1 kg. di marijuana, due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. S.T., uno dei soggetti principali dell’indagine veniva invece trovato in possesso di oltre 12.000 euro, abilmente confezionati, messi sotto vuoto, e nascosti in un anfratto all’interno della sua abitazione unitamente a 170 g. di una sostanza da taglio, la benzocaina, normalmente utilizzata come anestetico, e materiale vario per il confezionamento delle dosi.
Gli arrestati sono stati associati presso le case circondariali di Arezzo e Siena, ove sono stati sottoposti ad interrogatorio di garanzia da parte del GIP presso il Tribunale di Arezzo, al termine dei quali ha convalidato per tutti la custodia cautelare in carcere.