Spread Btp/Bund in picchiata tocca i 127 punti, era dal 2010 che non scendeva sotto quota 130. Anche il cambio Euro/Dollaro sale a quota 1,237 rallentando di nuovo la ripresa degli Stati Uniti nelle trattative commerciali. Sara' stata proprio questa la ragione che ha portato Standard & Poor's, una delle piu' importanti case di rating, a declassare l'Italia da Bbb+ a Bbb-? Il fatto che le agenzie di rating siano solo americane ha messo in subbuglio diverse volte il pamorama finanziario.
Ma cosa significa "rating"? Il rating e' un giudizio sul grado di affidabilita' di un Paese di rimborsare titoli obbligazionari agli investitori alla scadenza. Le maggiori agenzie indipendenti specializzate in tali valutazioni sono Moody's e Standard & Poor's (S&P) che pur avendo criteri differenti, possono entrambi influenzare le decisioni dell'investitore medio.
Standard & Poor's ha pero' gia' elaborato due opzioni per l'Italia da tenere nel cassetto. La possibilita' di un nuovo taglio si potrebbe manifestare nel caso in cui il governo non riesca ad implementare politiche per riportare la crescita economica e rafforzare le finanze pubbliche. Oppure anche in caso di deterioramento della performance di scambi commerciali del Paese.
L'opzione che tutti ci auguriamo e' ovviamente quella di una promozione qualora il governo vari riforme dei mercati del lavoro, dei prodotti e dei servizi che portino ad un incremento sostenibile della crescita economica dell'Italia e che mettano il deficit e il debito su una traiettoria chiara al ribasso.
Sul Jobs Act, il giudizio dell’agenzia di rating statunitense è decisamente positivo, come quello dell'Eurogruppo che pero' invita il governo Renzi ad impegnarsi maggiormente in vista del prossimo esame a marzo 2015.
La necessita' di un'agenzia di rating europea e' un'ipotesi che e' stata presa in considerazione gia' in passato, ma tutt'oggi non conosciamo alcun piano di realizzazione.