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Edilizia, un settore che versa in una crisi profonda

Redazione
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Grosseto: Dalla Regione i numeri del comarto ediele e i numeri la dicono lunga sulla crisi che sta attraversando, tra i più penalizzati dalla difficile congiuntura.

A maggio l’Ance, l’associazione dei costruttori edili, ha registrato in Toscana ancora un -3% annuo tra le imprese attive (scese a 61.994) e un -8,3 tra i lavoratori (122.647). In contemporanea sono aumentate le ore di cassa integrazione (7,1 milioni, + 10,4%), si sono contratti gli importi dei bandi di gara (- 10,4%), le compravendite residenziali (-26,7%) e i prestiti bancari (-13,9%).

La crisi del settore edile è certo direttamente collegata alla minore disponibilità economica delle famiglie, costrette a rinviare i progetti per il futuro, ma anche della stretta sul credito da parte delle banche e degli appalti pubblici che si sono ridotti, per via dei tagli e del patto di stabilità. A questi si aggiungono i ritardi nei pagamenti, a cui governo e Regione hanno di recente messo una pezza, con 325 milioni che solo per Regione e Asl saranno entro la fine di agosto pagati.

Contro la crisi la Regione ha proposto un cambio di passo trasformando il tavolo dell’edilizia da una risposta temporanea all’emergenza ad una cabina permanente da cui lavorare per mettere in campo nuove idee, progetti ed adeguamenti legislativi. In parallelo si sta lavorando anche alla riattivazione del tavolo regionale sul settore lapideo. La Regione Toscana investirà nel triennio 2013-2015 sul solo fronte della mobilità qualcosa come 1 miliardo e 724 milioni. Altri 23,5 miliardi riguardano, nello stesso periodo, le infrastrutture.

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