Grosseto: L’ANAS ha presentato oggi, presso gli uffici del cantiere in località Lampugnano, i lavori di adeguamento della SS223 nei lotti 5-6-7-8, cioè il tratto di circa 12 km nei Comuni di Monticiano e Civitella Paganico .
E’ sicuramente il tratto più impegnativo di tutto il percorso Siena -Grosseto, sia per la complessità tecnica delle opere da realizzare, sia per le risorse impegnate: l'investimento ammonta a oltre 233 milioni di euro con l'ambizioso obiettivo di aprire la strada al traffico in 27 mesi.
I lavori che avviamo oggi, ha dichiarato Pietro Ciucci, Amministratore unico Anas SPA, comprendono 4 svincoli,8 viadotti da adeguare e 6 da realizzare ex novo tra cui il Viadotto Farma lungo 800 metri ed alto 100 metri nelle due campate centrali , 3 gallerie naturali per 2,5 km e 7 gallerie artificiali . La sezione stradale passerà dalle attuali due corsie a quattro corsie con carreggiate separate , per una larghezza complessiva della piattaforma stradale di circa 23 metri.
All’incontro hanno partecipato Enrico Rossi, Presidente della Regione, Leonardo Marras Presidente delle Provincia di Grosseto, grande assente il Presidente Bezzini della Provincia di Siena, rappresentato però dall'Assessore alle Infrastrutture Marco Macchietti , i Sindaci dei Comuni interessati Monticiano e Civitella Paganico, oltre ad autorità militari e tecnici dell'Anas sia della sede regionale regionale che nazionale.
Enrico Rossi ha ribadito l'impegno della Regione Toscana per reperire le risorse per il completamento del tratto Siena-Grosseto e di tutto il percorso Grosseto Fano ed ha assicurato la massima attenzione per la protezione ambientale, in particolare per le zone attraversate dalla strada che presentano particolarità da tutelare.
All’esterno dell’evento, alcuni attivisti delle associazioni Italia Nostra, Amici dei Bagni di Petriolo, Tuscany Wild Tuscany, Odysseus interessate alla tutela delle Terme di Petriolo hanno sottolineato l'inadeguatezza di alcune scelte, come quella di fare passare una strada di cantiere a pesante percorrenza all'interno della cinta muraria del complesso monumentale delle Terme di Petriolo ed in particolare a pochissimi metri dalla chiesetta trecentesca dove il Papa Silvio Enea Piccolomini, in arte Pio II, veniva a curarsi la gotta e a godere delle incredibili proprietà dell'acqua termale.
Hanno anche espresso dubbi sulla regolarità dei guadi preparati sul fiume Farma, espressamente vietati dalla delibera con cui, a suo tempo, il CIPE approvava la progettazione definitiva ed il finanziamento. Molte delle prescrizioni ivi presenti sono state disattese nella progettazione esecutiva.
Le associazioni hanno distribuito un documento in cui veniva chiesto come mai non sia stato considerato l'utilizzo di teleferiche di cantiere come avvenne per la costruzione del precedente viadotto circa 45 anni fa. L’uso di funivie sgraverebbe in maniera significativa l'intera area a tutela ambientale dal grosso impatto che il cantiere comporterà .
A margine della Conferenza le associazioni hanno incontrato sia dirigenti Anas che i funzionari ed amministratori Regionali i quali si sono resi disponibili a incontrare i rappresentanti delle associazioni per affrontare e contribuire a risolvere le tematiche connesse alla tutela e valorizzazione delle Terme di Petriolo.
Se son rose, fioriranno!