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Pirogassificatore a Borgo Santa Rita (Cinigiano). Le Associazioni imprenditoriali esprimono perplessità e chiedono prudenza.

Redazione
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Grosseto: Le Associazioni imprenditoriali agricole (Coldiretti, Cia e Confagricoltura) e componenti Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna) della provincia di Grosseto, con una lettera congiunta al Sindaco di Cinigiano e al Presidente della Provincia hanno espresso le loro perplessità rispetto alla ventilata ipotesi di costruzione di un impianto di produzione di energia mediante combustione di biomassa a Borgo Santa Rita, in Comune di Cinigiano.

Il territorio interessato costituisce un esempio inconfutabile di come, attraverso la valorizzazione delle risorse del territorio e la produzione di eccellenze agroalimentari si riesca a far crescere l'economia, non solo locale, creando lavoro, cultura e consentendo uno sviluppo equilibrato di attività come l’artigianato e il turismo. Al tempo stesso l’immagine del territorio è componente essenziale ed attrattiva verso i prodotti e i servizi di qualità offerti e la Valle dell’Orcia, lato destro e lato sinistri, indubitabilmente la possiedono.
Pur non essendo pregiudizialmente contrarie all'innovazione, di qualsiasi genere, le Associazioni raccomandano, a quanti sono preposti ad assumere decisioni (particolarmente il Comune di Cinigiano e la Provincia di Grosseto), prudenza e attente valutazioni basate su riscontri scientifici inoppugnabili e non su convinzioni filosofiche, politiche o meramente economicistiche. Una sola scelta sbagliata può essere sufficiente a distruggere un patrimonio costruito in decenni di impegno, investimenti e sudore. Al contempo non devono essere sottovalutati effetti indiretti come quelli imputabili all’aumento del traffico di mezzi pesanti e dallo stoccaggio di ingenti quantità di materiali e scorte.
In casi come quello prospettato con la realizzazione dell'impianto di Santa Rita, deve essere applicato con rigore assoluto del principio di cautela, secondo il quale, finché permane la seppur minima incertezza è meglio rimanere fermi, anche se si dovesse sacrificare qualche interesse.
La salute, l'ambiente e le economie già esistenti devono essere salvaguardate e messe in sicurezza. Di siti inquinati e aree da bonificare ce ne sono fin troppe sul territorio del nostro Paese.

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