"Tanto tuonò che piovve", alla fine è arrivato ato il testo del Disegno di Legge di Stabilità 2014, approdato alla commissione Bilancio dopo il passaggio in Senato. Analizzato al dettaglio da tutte le parti sociali ha già raccolto mille polemiche. Di seguito le principali misure previste sul costo del lavoro per lavoratori e imprese.
Detrazione lavoro dipendente
Per i redditi fino a 8mila euro: detrazione a 1.840 euro rapportata al periodo lavorato, ma non inferiore a 690 euro o a 1.380 euro per i contratti a termine.
Da 8mila a 15mila euro: detrazione a 1.520 euro (prima erano 1.338) più il prodotto tra 320 euro (prima erano 502) e l’importo corrispondente al rapporto fra 15mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 7mila euro.
Da 15mila a 55mila euro: detrazione a 1.520 euro (dai precedenti 1.338), spettante per la parte di reddito corrispondente al rapporto fra 55mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 40mila euro.
Premi INAIL
La riduzione dei premi e contributi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro vale 1 milione di euro per il 2014 e sale a 1,1 mln nel 2015 e a 1,2 dal 2016. E’ contenuta nel comma 2 dell’articolo 6. Parte dei mancati introiti è compensata da trasferimenti dello Stato nelle casse INAIL (500 mln per il 2014, 600 per il 2015 e 700 dal 2016).
Assunzioni agevolate
La deduzione contenuta nel comma 3 dell’articolo 13 può arrivare a massimo 15mila euro per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato. Vale per tre anni ma prevede requisiti stringenti per aver diritto alla sconto fiscale:
I nuovi assunti devono incrementare il numero totale degli occupati dall’azienda con contratto a tempo indeterminato rispetto al periodo d’imposta precedente.
Se nei periodi d’imposta successivi a quello in cui è avvenuta l’assunzione il numero dei lavoratori scende, la deduzione decade.
Non rilevano, ai fini del’incremento occupazionale, eventuali passaggi infra-gruppo; nel caso di una nuova impresa, non si calcolano gli occupati che già lavoravano per attività giuridicamente preesistenti.
Ci sono poi agevolazioni per la trasformazione da contratti a termine in tempo indeterminato: viene resituito interamente all’azienda il contributo ASPI dell’1,6% versato per quel contratto. Prima, in base all’articolo 2 comma 30 della Riforma del Lavoro (legge 92/2012) venivano resituite solo le ultime sei mensilità versate.
Aiuto Crescita Economica
Viene aumentata la deduzione per i capitali investiti in azienda (tramite aumento, o reinvestendo gli utili): è il comma 5 dell’articolo 13 a intervenire in questo senso, modificando quanto previsto dal Salva Italia sull’ACE (Dl 201/2011, articolo 1, comma 3). Due gli interventi: innanzitutto viene aumentata l’aliquota, che prima era al 3%, e ora passa al 4% nel 2014, al 4,5% nel 2015 e al 4,75% nel 2016. In secondo luogo, questa rivalutazione agevolata del capitale dura per sei anni (mentre prima valeva tre anni): dal settimo periodo d’imposta (e non più dal quarto), l’aliquota è fissata da apposito decreto del ministero dell’Economia da emanare entro la fine di ogni anno. Precisazione: per gli acconti sulle imposte dovute nel 2014 e 2015, si utilizza l’aliquota Ace relativa al periodo d’imposta precedente.
Rivalutazione beni d’impresa
I soggetti Ires possono rivalutare tutti i beni d’impresa e le partecipazioni relativi al bilancio 2012, con l’unica esclusione degli immobili alla cui produzione o scambio è diretta l’attività d’impresa (gli immobili merce). La rivalutazione va eseguita nell’esercizio successivo a quello in corso nel 2012 per il quale il termine di approvazione scade dopo l’approvazione della Legge di Stabilità (che avverrà fra novembre e dicembre). Il saldo attivo della rivalutazione può essere affrancato applicando un’imposta sostituitiva di Ires e Irap pari al 10% del saldo stesso. Il maggior valore attribuito ai beni è invece riconosciuto ai fini Ires e Irap a decorrere dal terzo esercizio da quello in cui è stata effettuata la rivalutazione, sempre mediante un’imposta sostituiva pari al 16% per i beni ammortizzabili e al 12% per quelli non ammortizzabili. Le imposte sostitutive sono versate in tre rate annuali di pari importo, senza interessi. La rivalutazione decade se i beni vengono ceduti o ceduti ai soci per fini diversi da quelli azeindali prima del quatro esercizio successivo. Per la rivalutazione delle partecipazioni di controllo, l’imposta sostitutiva è versata invece in un’unica rata: questo particolare caso sarà comunque oggetto di specifica circolare dell’Agenzia delle Entrate.
Ecobonus
La misura riguarda i privati, ma anche le imprese: è prorogata a tutto il 2014 la detrazione al 65% sugli interventi di efficienza energetica. Lo sconto fiscale scende poi al 50% nel 2015. Per i lavori che riguardano parti condominiali o tutte le unità immobiliari del condominio, la detrazione al 65% è prorogata fino al 31 dicembre 2015, mentre nel 2016 si scende al 50%. Queste norme sono contenute nel comma 7 dell’articolo 13, che modifica
l’articolo 14 del Dl 63/2013 (che aveva prorogato gli incentivi per l’intero 2013).
Bonus ristrutturazioni
Lo stesso comma 7 proroga anche la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie (modificano quindi l’articolo 16 del Dl 63/2013): al 50% (su un tetto di spesa di 96mila euro per singolo appartamento), fino alla fine del 2014, poi al 40% nel 2015. Dall’anno successivo, senza ulteriori interventi, si torna alla detrazione del 36% (resa stabile dal Salva Italia di fine 2011). Per gli edifici che si trovano nelle zone sismiche, la detrazione resta al 65% fino a tutto il 2014 e scende al 50% nel 2015. Infine, è prorogata per tutto il 2014 anche la detrazione del 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe A (che, lo ricordiamo, si può applicare solo per acquisti relativi a unità immobiliari oggetto di ristrutturazione con diritto alla detrazione).
IMU
Il comma 5 dell’articolo 23 prevede la deducibilità Ires e Irpef dell’IMU pagata sugli immobili strumentali delle imprese in miusra pari al 20%, a partire dall’anno di imposta 2013. Attenzione: la deduzione non è invece applicabile all’Irap.
Crisi d’impresa
E’ istitutita una cabina di regia per le crisi d’impresa presso il ministero dello Sviluppo Economico, presieduta dal titolare del dicastero o da un sottosegretario da lui delegato, composta da rappresentanti della presidenza del Consiglio, di tutti i ministeri economici, della Conferenza Stato regioni, dei sindacti e delle associazioni imprenditoriali. Posso essere invitati, su richiesta del presidente, rappresentanti di Abi, Inps e Sgenzia delle Entrate.