Grosseto: Si parla molto di trasformare il turismo a Follonica dalla maniera dilettantistica con il quale è stato gestito fino ad oggi, in una vera e propria industria che generi molti posti di lavoro e ricchezza sociale. Per fare il salto di qualità bisogna però capire che tipo di turista vogliamo attirare. La logica sarebbe quella di cercare di non escludere nessuno, ma nel fare questo, dobbiamo, nei limiti del possibile, creare le condizioni perché ognuno trovi quello che sogna da una vacanza. Purtroppo invece nessuno si preoccupa di programmare tutto questo e quindi accade che, per esempio, in spiaggia si assista ad un continuo via vai di venditori ambulanti, spesso abusivi e purtroppo molto insistenti, che disturbano il turista che porta i suoi soldi a Follonica in cambio di un momento di riposo e di distacco dalla vita stressante delle città . E’ evidente per chiunque che si tratta più spesso di poveri cristi che cercano in questo modo di sbarcare il lunario, ma se vogliamo davvero fare il salto di qualità non possiamo permetterci di scontentare i nostri turisti. E’ per questo che i mercatini etnici possono davvero essere una risorsa, purchè situati in luoghi appropriati e con adeguati spazi per non intralciare la passeggiata serale. Del resto lo stesso discorso andrebbe fatto sul trovare una zona idonea dove i locali possano essere aperti indisturbati tutta la notte per contentare anche il turismo giovanile. Sul lungomare e sulla spiaggia tutto è permesso, a discapito di normative fatte proprio per salvaguardare l’incolumità dei bagnanti. Quindi capita spesso di vedere imbarcazioni a motore arrivare fin quasi a riva col motore acceso, oppure campi di calcio, tennis o pallavolo, improvvisati in mezzo ai bagnanti e ultimamente, perfino i cani della protezione civile che passano indisturbati senza guinzaglio, segnando il territorio sulle buche dei bambini che giocano con i secchielli e le palette, in barba a qualunque normativa igienico-sanitaria. Il nostro ragionamento non deve però essere restrittivo, ma anzi al contrario, far capire che se c’e’ gente che desidera giocare a calcio o altri sport, significa che va creato un luogo adatto in un’area attrezzata sulla spiaggia, magari recintato e gestito in modo che diventi una fonte di lavoro e di reddito. Anche gli animali devono poter avere un luogo idoneo dove poter essere liberi, ma non certo passeggiare avanti e indietro sull’arenile. Un’altra situazione a cui va posto rimedio riguarda le biciclette che, non trovando altra strada lungomare nel tratto dove ne è impedito l’accesso, passano in mezzo alle persone che passeggiano con evidente pericolo per i bambini piccoli che rischiano di essere travolti. Come primo passo verso tutto questo, chiediamo al sindaco di attivarsi perché anche Follonica possa essere dotata di un servizio di vigilanza sul lungomare e sulla spiaggia. Ricordiamo che la nostra libertà finisce dove comincia quella degli altri.

