Grosseto: Dietro le quinte dello scioglimento del movimento civico “Follonica Libera”, c’è stato il mio tentativo, non condiviso da alcuni dei membri fondatori, di portare gli iscritti a scegliere Renzi e le sue idee critiche, ma al contempo cariche di uno spirito costruttivo, verso il PD. Per questi motivi la lista si è sciolta lasciando ognuno libero di trovare i propri spazi ovunque ritenesse giusto andare. Questa scelta non è stata indolore ed era priva di qualunque certezza. Ma se qualcuno oggi mi chiedesse come mai sono andato a Piombino ad ascoltare Renzi e perché fosse presente così tanta gente ad ascoltarlo risponderei che: “Renzi è quel qualcuno che finalmente riesce a dar forma ai tuoi pensieri e a farli diventare assolutamente ben delineati, concreti e reali da poterli toccare con la punta delle dita”. Le sue parole non hanno nulla del politichese tipico degli uomini dell’apparato della sinistra che fino ad oggi ci hanno elargito dotte lezioni di vita. Il suo parlare è semplice e concreto allo stesso tempo e, pur affrontando temi di estrema serietà, riesce sempre ad esprimerli senza annoiare la platea. Porta con sè tanto entusiasmo che riesce a trasmetterti contagiando sorprendentemente una moltitudine di giovani. La comicità di alcune sue battute non arriva mai alla volgarità e all’insulto gratuito. Ha un immenso carisma da leader e per questo è stato osteggiato all’interno di un partito che non ama i protagonismi, anche quando questi sono oltremodo benefici. Oggi però è evidente che Renzi rappresenta ormai un’onda inarrestabile e questo lo si vede anche dai molti che oggi si dicono renziani nonostante fossero fino a solo pochi giorni fa, bersaniani convinti. Oggi salteranno sul carro anche quelli che mai una volta fino ad ora hanno avuto il coraggio di dire una sola parola contro l’apparato per non rischiare di perdere la poltrona o anche solo la possibilità di raggiungerla. Ma si sa, questa è l’Italia e questi gli italiani. Ora sarà compito di Renzi e dei suoi uomini di fiducia, riuscire a far emergere nella nuova classe dirigente il merito più che il servilismo di partito. Sarà la sfida più grande per non perdere la credibilità e per mantenere vive tutte le idee di rinnovamento dei suoi sostenitori che sono in molti dentro al PD, ma ancor più tra i cittadini delusi dal PD stesso e dagli altri partiti. Per quanto mi riguarda ho sempre cercato di fare una critica costruttiva da dentro e da fuori il PD. Adesso c’è l’occasione per migliorare finalmente questo partito e serve il contributo di tutti. Per questo oggi è più importante cercare di costruire qualcosa piuttosto che distruggere. Se poi quello che verrà di nuovo non mi piacerà, allora nessuno vieta di tornare alla critica. Ma mai come oggi il sogno è non mai stato così vicino.
Riccardo D’Ambra
