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Legambiente sull'autostrada: "Sbloccare i fondi pubblici per mettere in sicurezza l'Aurelia"

Le Associazioni Ambientaliste chiedono uno studio indipendente sui costi-benefici dei progetti all’Autorità di Regolazione sui Trasporti

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CAPALBIO - “E’ impresentabile e non ha alcuna giustificazione, la richiesta al Governo di SAT di 270 milioni euro per un progetto di Autostrada della Maremma del costo complessivo di 2 miliardi, che era stata promessa tutta a carico della concessionaria.  Si usino le risorse pubbliche disponibili per adeguare e mettere in sicurezza subito la SS 1 Aurelia nei tratti più pericolosi ancora a due corsie ed eliminando i pericolosissimi incroci a raso, abbandonando definitivamente il progetto autostradale Livorno-Civitavecchia “.

Lo ribadiscono le associazioni ambientaliste e la Reti dei Comitati (Associazione Bianchi Bandinelli, Comitato per la Bellezza, FAI, Legambiente, WWF, Rete dei comitati per la difesa del territorio) riuniti in un convegno oggi a Capalbio, che chiedono anche un rilancio del trasporto ferroviario locale, sempre più penalizzato.

 

Le associazioni - che registrano con soddisfazione l’assenza di stanziamenti del Governo per l’autostrada Livorno-Civitavecchia nel decreto Sblocca Italia e nella Legge di Stabilità 2014 - rilevano come:

 

a)       il progetto sia stato di fatto “smontato” dalla stessa concessionaria SAT che oggi  sembrerebbe  orientata a non intervenire più tra Cecina e Grosseto Nord e non ha nemmeno presentato il progetto nella tratta tra Ansedonia e Grosseto Sud, mai approvato;

b)   non esista ancora oggi un Piano Economico Finanziario disponibile che parta dal calo del 40% delle stime di traffico avvenuto dal 2008 e chiarisca come si faccia a non far pagare pedaggi agli utenti esentando il traffico locale;

c)  dopo il forte ridimensionamento della quota di partecipazione da parte della Società Autostrade avvenuta nel 2011 (che  cedette il 69,1 del capitale detenuto) ora è la volta dell’uscita da SAT della società Vianco del Gruppo Caltagirone e forse del ritorno di Autostrade per l’Italia al comando di SAT;

d)    la Commissione Europea lo scorso 16 ottobre 2014  ha deciso di confermare la procedura d’infrazione perché il Governo italiano non sta rispettando gli impegni assunti alla fine del 2009 con l’Europa riguardo al rinnovo della convenzione tra ANAS e SAT, sulla riduzione di 3 anni (dal 2046 al 2043) della durata della concessione e sull’affidamento del 100% dei lavori da mettere a gara d’appalto.  

Gli ambientalisti ricordano che  SAT – la quale dei 2 miliardi di euro necessari a realizzare l’autostrada ha investito ad oggi solo 55 milioni sul lotto Rosignano-San Pietro in Palazzi e ha impegnato 155 milioni di euro per il tratto in cantiere da Civitavecchia a Tarquinia -  non riesce proprio a far quadrare i conti, proprio perché l’autostrada è inutile per muoversi in Maremma e devastante sul piano ambientale e paesaggistico.

I dati di traffico sono in calo secondo tutte le fonti informative, così come avviene su molte autostrade in Italia. Nel 2010 il progetto presentato dalla SAT partiva da un Traffico Giornaliero Medio esistente di 19.900 veicoli al giorno, che sarebbe cresciuto fino a 28.300 TGM nel 2036. Dai bilanci SAT sappiamo che nel 2011 il Traffico Giornaliero Medio è stato di 18.298 veicoli/giorno, che nel 2012 è calato in modo notevole (16.974 veicoli/giorno) e che ancora è calato nel 2013 attestandosi su di un TGM di 16.816 veicoli/giorno.I dati di traffico reali, diminuiti rispetto al 2010 a causa della crisi economica e tornati circa ai livelli del 2000,  non giustificano e non giustificavano, in alcun modo la realizzazione di una autostrada, anche con la prospettiva della ripresa economica che ancora non c’è.

Secondo le Associazioni ambientaliste con le nuove tecnologie di pedaggiamento disponibili, il multilane free flow,   si potrebbe – senza realizzare l’autostrada e la viabilità complanare – mettere il pedaggio sui Tir che attraversano la Maremma, reinvestendo le risorse incassate per la messa in sicurezza dell’Aurelia.

Anche la recente ipotesi ventilata al Ministero delle Infrastrutture con SAT e Regione Toscana di una autostrada “ibrida”  (a sud autostrada a pedaggio da Civitavecchia a Grosseto, a nord da Grosseto a Livorno lasciando l’attuale superstrada senza pedaggio) non regge sul piano economico ed ambientale: molto meglio mettere in sicurezza l’Aurelia per tutto il tratto da Livorno a Civitavecchia.

Per queste ragioni le Associazioni Ambientaliste chiedono un confronto pubblico sui tre progetti in campo – autostrada, autostrada “ibrida”, messa in sicurezza dell’Aurelia – sulla base di uno studio indipendente sui costi-benefici dell’intervento elaborato dall’ Autorità di Regolazione dei Trasporti.

“Siamo convinti che non abbia senso investire soldi pubblici per una autostrada inutile e devastante, per questo chiediamo al Governo ed alla Regione Toscana, insieme agli enti locali, di destinare le scarse risorse pubbliche disponibili per la messa in sicurezza dell’Aurelia, partendo dal progetto ANAS del 2000. E di farlo subito” – hanno concluso le Associazioni Ambientaliste.

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