Partecipa a GrossetoOggi.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Follonica: "Va' Pensiero Storie Ambulanti" – sabato 6 dicembre ore 21.30 Sala Tirreno

Lo spettacolo sarà presentato dal Comune di Follonica, in collaborazione con l’Associazione Gattopicchio di Follonica e del FolloWme Festival 2014, Sabato 6 Dicembre 2014 ore 21.30, presso la Sala Tirreno

Condividi su:

FOLLONICA - Sabato 6 dicembre alle ore 21.30 nella Sala Tirreno di Via Bicocchi, Il Comune di Follonica, in collaborazione con l’Associazione Gattopicchio di Follonica e del FolloWme Festival 2014, presenta “Va' Pensiero - Storie Ambulanti" un film di Dagmawi Yimer, presente alla serata.

Va’ Pensiero, film del 2013, è il racconto incrociato di due aggressioni razziste a Milano e Firenze e della complicata ricomposizione dei frammenti di vita dei sopravvissuti.

Milano: Mohamed Ba, 50 anni, griot, attore ed educatore senegalese residente in Italia da 14 anni, viene accoltellato il 31maggio del 2009 in pieno giorno, nel centro di Milano.

Firenze: Mor e Cheikh, immigrati anche loro dal Senegal e residenti a Firenze, vengono colpiti il 13 dicembre 2011 mentre sono al lavoro al mercato di San Lorenzo.

Le storie dei tre protagonisti s’incrociano nel racconto delle loro drammatiche esperienze di vita e, malgrado tutto, le loro speranze di continuare a vivere in Italia, con la continua paura e incertezza di incrociare uno sguardo o un gesto che li riporti al momento dell’aggressione.

Il regista Dagmawi Yimer, rifugiato dall’Etiopia, racconta la violenza dal punto di vista di chi l’ha subita: “Géwel, in Wolof, significa fare un cerchio intorno ad una persona. Il griot è colui che ha il dono della parola e tramanda la memoria del gruppo, è un poeta, un cantastorie. Attraverso le sue metafore, il griot accompagna il racconto degli avvenimenti partendo da un passato remoto che sembra continuare a perseguitare le vittime. L’aggressione che hanno subito i protagonisti del film mi colpisce non solo in quanto tale, ma perché rivela la fragilità della condizione migrante in Italia. Non volevo fare scoop, ma raccontare le emozioni, le paure, i tentativi di rinascita, di chi, da un giorno all’altro, scopre di essere vittima di un odio omicida soltanto per il proprio colore della pelle. Un film che aiuti il ‘migrante’ ad uscire dall’anonimato e l’opinione pubblica a riscoprire l’uomo dietro la vittima”.

Insieme al regista, partecipano alla serata, Giulio Cederna dell’Archivio Memorie Migranti di Roma (Ass.ne produtttrice del film) e il regista Agostino Ferrente (già a Follonica nei mesi passati per presentare il proprio film “Le cose belle”).

Il film ha avuto il patrocinio del Consiglio dei Ministri – Ministro per l’Integrazione.

Condividi su:

Seguici su Facebook