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Torna in funzione l'ospedale di comunità di Grosseto

I nuovi spazi per le cure intermedie sono stati inaugurati questa mattina, alla presenza dei vertici della Asl 9 e degli amministratori dell’area grossetana

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Sono stati inaugurati questa mattina i locali dell’ospedale di comunità di Grosseto, dopo i lavori di adeguamento e ristrutturazione, realizzati dalla Asl 9 negli ultimi tre mesi. Alla cerimonia erano presenti i vertici dell’Azienda  e del Coeso-SdS area grossetana, gli amministratori dei comuni della Zona-distretto grossetana.

Situata al secondo piano dell’ospedale Misericordia, la struttura è dotata, al momento, di 22 posti letto, distribuiti in dieci camere doppie e due singole, che verranno portati a 34 quando si saranno conclusi i lavori per la nuova ala del Misericordia; con il lavori di ristrutturazione sono stati rinnovati i pavimenti e le pareti, sono stati acquistati nuovi arredi con il risultato di un ambiente molto più accogliente e confortevole per gli ospiti e per i loro familiari

L’ospedale di comunità di Grosseto, come gli altri quattro della Asl 9, operativi a Orbetello, Pitigliano, Casteldelpiano e Massa Marittima, rientra  nel programma di sviluppo delle cosiddette “cure intermedie”, rivolte cioè a quei pazienti -  per lo più anziani - che non hanno necessità dell'assistenza ospedaliera vera e propria, ma di trattamenti terapeutici che non possono essere effettuati a domicilio.
Ad esempio, pazienti che necessitano di interventi assistenziali, oltre che sanitari, che non ne consentono la permanenza o il rientro alla propria abitazione; pazienti dimessi dall’ospedale, con l’indicazione a seguire un periodo di assistenza specializzata in un struttura adeguata; malati cronici che hanno subito un peggioramento delle proprie condizioni, tali non poter essere adeguatamente curati a casa;
L’obiettivo delle Cure intermedie è, quindi, evitare il più possibile il ricovero in ospedale, intercettando il bisogno prima che evolva in situazioni acute.
Ciascun paziente che accede all’ospedale di comunità ha un proprio programma assistenziale personalizzato, messo a punto dall’Unità di valutazione multidisciplinare (Uvm), mentre per l’assistenza clinica, il punto di riferimento è il medico di famiglia.

La gestione della struttura è affidata al personale infermieristico, sette professionisti coordinati da un responsabile e supportati da operatori socio-sanitari, tutti selezionati tramite specifici bandi.

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