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Grosseto, nuova ordinanza: chiuso il punto vendita ortofrutta in via Emilia 114

Bonifazi: “Non possiamo chuderli del tutto. Serve una legge che consenta ai sindaci di intervenire contro una pratica inaccettabile”

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GROSSETO - Ennesima ordinanza di chiusura per il punto vendità ortofrutta su via Emilia, 114. Anche in questo caso l'intervento, avvenuto con la notifica da parte della Polizia Municipale, è scaturito dall'occupazione abusiva di spazi sul marciapiede in assenza di autorizzazione comunale che potesse legittimare l'occupazione di suolo pubblico, rilevata da i vigili in più controlli dal giugno 2014 a oggi. Il punto vendita è stato chiuso per 5 giorni, il termine massimo consentito dalla Legge, ed è stato previsto l'immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese del tragressore.

“La questione vera di tutta questa vicenda – ha spiegato il Sindaco Bonifazi – è data dal fatto che noi, come facciamo da anni, possiamo chiuderli innumerevoli volte e negargli ogni permesso ad occupare suolo pubblico ma la situazione non si risolve. Molte sono le violazioni evidenti, andando dall'abusivismo, al mancato pagamento della Tosap, alla stessa assenza dell'autorizzazione ad occupare suolo pubblico, fino ad arrivare alle segnalazioni rispetto alla scarsa igiene, certificate insieme alla Asl. Solo nel 2014 siamo intervenuti a febbraio, ad aprile, a giugno e a ottobre. La Procura può disporre sequestri come fatto in passato ai punti vendita di via Giusti e dell'altro a via Emilia, che non ha più riaperto. Queste persone – ha proseguito il Sindaco – vendono prodotti scadenti e, purtroppo anche a causa della crisi, troppi cittadini sacrificano la propria sicurezza alimentare per il risparmio. Il fatto è che i gestori di queste attività hanno la possibilità di trovare locali in affitto, ottenere permessi di apertura, sfruttare altre persone che arrivano a dormire in quei negozi. Io credo che sia una situazione inaccettabile alla quale debba essere posta fine in maniera definitiva. Chiedo un intervento legislativo che mi consenta di chiudere definitivamente quelle attività gestite da persone che non intendano accettare l'esistenza delle regole di una comunità. Comunque deve essere chiaro che non ci fermeremo e i controlli, se possibile, aumenteranno”.

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