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Intesa a tre per attrarre imprese estere in Toscana: la prima in Italia

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FIRENZE - Ricercare potenziali investitori internazionali; facilitare e accompagnare gli investimenti esteri in Toscana nell'ambito di politiche, nazionali e regionali, che favoriscano l'insediamento di nuovi investitori sia industriali che istituzionali: questi gli scopi di una intesa sottoscritta a Firenze tra il presidente Enrico Rossi, il viceministro Carlo Calenda e Andrea Napoletano in rappresentanza, rispettivamente, di Regione Toscana, Ministero dello Sviluppo Economico e ICE Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. "Fra le Regioni italiane, la Toscana &egrave ; la prima a firmare un'intesa del genere e il nostro - sottolinea il presidente Enrico Rossi - è un autentico, riconosciuto, modello di governance interistituzionale, un laboratorio estendibile anche ad altre Regioni interessate a investire in questo tipo di azioni".

La Toscana - prosegue Rossi - "ha ottenuto un prestigioso riconoscimento dal Financial Times, come migliore regione del sud Europa per la strategia sugli investimenti esteri nel biennio 2014/2015".

Fra gli esempi di multinazionali presenti in Toscana, Rossi cita la giapponese Yanmar (che ha aperto - a Firenze e non a Parigi - il proprio centro europeo di ricerca sui motori) e l'americana Powerone (che ha stabilito vicino ad Arezzo un centro di ricerca per le energie rinnovabili); la tedesca Dialog Semiconductor (con un centro ricerca e design di seminconduttori a Livorno) e l'algerina Cevital (che ha rilevato la ex Lucchini per dar vita a una attività agroalimentare e a un centro logistico). Inoltre: la General Electric che ha consolidato la sua presenza a Firenze e Massa creando un unico centro logistico a Colles alvetti e annunciato un importante progetto su Piombino; la francese Mcphy che produce pile e idrogeno e ha deciso di investire a Ponsacco, Eli Lilly nella farmaceutica, Corporation America nel polo aeroportuale, Laika, Thales, Continental, Ikea, Whirpool, Gucci, Kedrion, Masol, Lionstone ...

Sono oltre 420, in Toscana, le imprese estere attive: con oltre 35 mile dipendenti diretti e più di 15 miliardi di fatturato, vengono soprattutto da Nord America, Unione Europea e Giappone ma stanno arrivando anche da Cina, Sud-America e Nord-Africa. Su 95 "manifestazioni di interesse" dal 2011 alla fine del 2014, sono 44 quelle che si sono tradotte in investimenti: per un valore di 1,55 miliardi con 3.352 posti di lavori cui si deve aggiungere un indotto stimabile con un più 3% di occupazione aggiuntiva nelle imprese interessate.

E' dalla fine del 2010 che, in Regione Toscana, presso la presidenza, è stato costituito un ufficio ad hoc per collaborare, insieme a Toscana Promozione, nell'attrazione e accompagnamento di investitori stranieri: 20 i protocolli d'intesa e 3 gli accordi di programma firmati.

Quattro le principali forme di collaborazione inserite in un accordo firmato questa mattina in Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana, che ha validità triennale e che adesso dovrà essere seguito da piani operativi annuali di azione (il primo entro 90 giorni): avviare un "confronto strutturato" per favorire l'attuazione di strategie e strumenti; fornire assistenza agli investitori stranieri già presenti in Toscana ma anche alle imprese italiane che offrono opportunità di investimento su questo territorio; condividere un sistema informativo su normative, incentivi nazionali e locali ; svolgere attività congiunte di carattere promozionale per favorire gli investimenti diretti esteri in Toscana.

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