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Giovanni Lamioni a Prato in visita alle aziende del tessile: “Menomale che ci sono queste realtà"

"Non devono essere un'eccezione"

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PRATO - “Queste aziende, questi lavoratori, sono il vero vanto della nostra Toscana. Con grande serietà, con grande impegno, continuano a puntare sulla qualità e sulle tradizioni di un comparto di eccellenza quale il tessile, sfidando la crisi, adeguandosi ai tempi che corrono, alle tecnologie, cercando nuove nicchie di mercato. Menomale che ci sono queste realtà, ma non possono essere un'eccezione. Ci vuole il coraggio delle azioni radicali, che è sempre mancato sia alla sinistra di potere come anche al centrodestra tradizionale. La situazione economica generale in Toscana è un disastro”.

Così si è espresso Giovanni Lamioni, candidato di Passione per la Toscana, la lista nata dal patto tra realtà civiche e le forze politiche di Area Popolare, in visita presso due aziende della zona artigianale di Montemurlo in rappresentanza della vera produzione tessile pratese: la Gibritex, tra le poche rimaste nel settore della “storica” filatura cardata, e la GeneralFibre, conosciuta per la produzione innovativa di pellicce ecologiche. 
Ad accompagnare Lamioni, c'erano i candidati al consiglio regionale Roberto Cenni e Sara Millefiore. Era presente anche Enzo Biscotti, attuale consigliere di minoranza nel Comune di Montemurlo.
“Alla favola della Toscana Felix non ci crediamo più – ha ribadito Lamioni - Provengo dal mondo dell’imprenditoria e so bene quanto sia distante la Regione con i suoi piani da economia pianificata dalla realtà del nostro tessuto produttivo. La verità è che in Toscana chiudono sedici aziende al giorno, e che dall'inizio della crisi sono ottomila le imprese artigiane che hanno cessato l'attività”.
Lamioni ha poi parlato della sua proposta per il lavoro e per il rilancio economico. “Non vogliamo un reddito di cittadinanza ma uno di reinserimento, che si tenga, però, con un nuovo sostegno al reddito delle imprese - ha spiegato il candidato presidente - da finanziare non solo con fondi europei ma anche con dismissioni e razionalizzazione dei costi pubblici e amministrativi. Altro obiettivo è organizzare una rete di protezione per le imprese nei contenziosi fiscali derivanti da errori formali. Insomma scelte forti su cui il coraggio fino ad oggi è mancato”.
Giovanni Lamioni tornerà a Prato venerdì prossimo per fare visita ad un'altra azienda storica, la Santo Stefano del grande imprenditore Renato Cecchi, una degli ultimi “gioielli” delle rifinizioni rimaste nel distretto.

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