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Export: il manufatturiero grossetano piace all'estero

Le dichiarazioni di Giovanni Lamioni

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GROSSETO - In Italia, nell’ultimo anno, l’export nei settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (Mpi) è pari a 102,4 miliardi di euro, il 6,2% del Pil. Nel primo trimestre 2015 le esportazioni in quei settori crescono del 4,1% rispetto al +3,1% registrato dall’export totale manifatturiero. Il maggiore dinamismo si registra in Veneto, con una crescita del 7,0%, seguito da Piemonte con il 6,7%, Emilia-Romagna con il 5,2%, Toscana con il 2,1% e Lombardia con lo 0,3%. Tra le province, tassi di crescita a doppia cifra a Napoli con il 14,1%, Belluno con il 13,2%, Treviso con l’11,8%, Alessandria con l’11,6% e Pordenone con il 10,4%; tassi superiori alla media nazionale anche a Salerno con l’8,6%, Vicenza con l’8,2%, Modena con il 7,1%, Bolzano con il 6,0%, Como con il 5,3%, Perugia con il 5,2%, Torino con il 5,1%, Lecco e Venezia entrambe con il 4,4%. Tra i settori di micro e piccole imprese si registra una crescita superiore alla media dell’export nei prodotti alimentari (+5,9%), mobili (+5,6%), prodotti delle altre industrie manifatturiere (+5,0%), prodotti in metallo (+4,3%). E senza il crollo del mercato russo, che ha determinato una caduta delle vendite su quelle piazze, l’export nei settori di Mpi avrebbe registrato un tasso di crescita del 5,4%, di 1,3 punti superiore al 4,1% effettivo.

Per quanto riguarda la provincia di Grosseto, l’export nell’intero settore manifatturiero fa segnare nel primo trimestre 2015 un volume d’affari complessivo pari a 82,4 milioni di euro. Un dato che segna, in controtendenza con moltissime altre province italiane, una variazione percentuale positiva: +15,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Prendendo in esame poi le micro e piccole imprese (quelle fino a 50 addetti) e la dinamica dei settori nei quali queste imprese sono maggiormente concentrate (prodotti alimentari, abbigliamento, pelle, legno e sughero, stampa e supporti registrati, metallo, mobili e prodotti delle altre industrie manifatturiere) si registra che nel Grossetano il volume d’affari delle Mpi, nel primo trimestre 2015, è pari a 37,7 milioni di euro con un incremento positivo dello 0,1%. E rappresenta una fetta molto consistente dell’intero export manifatturiero maremmano: le micro e piccole imprese, infatti, pesano per il 45,7% sul totale. Numeri che rendono Grosseto la 21esima provincia in Italia. Ed è proprio sulle performance delle micro e piccole imprese che il calo del mercato russo fa sentire i propri effetti, naturalmente in negativo: al netto dei rapporti commerciali con la Russia, infatti, la variazione percentuale del volume di affari nelle otto divisioni manifatturiere a più alta concentrazione di Mpi sarebbe positiva per il 12,1%.


“Micro e piccole imprese – dice il presidente di Confartigianato Imprese Grosseto, Giovanni Lamioni – si confermano linfa vitale per la nostra economia, mentre è chiaro che l’export è un settore in cui possiamo ancora crescere molto. Perciò la nostra associazione sta investendo in questo campo creando progetti che portino i prodotti degli imprenditori maremmani in giro per il mondo. Basti guardare, ad esempio, la rete dei frantoiani i cui prodotti tanto successo stanno avendo all’estero, ma anche la partecipazione di alcune nostre imprese alle attività del B2B, Business to Business, dell’Italian Makers Village in occasione dell’Expo di Milano. Perché nella nostra zona le micro e piccole imprese sono una ricchezza che piace al mercato estero per la qualità e per l’unicità delle loro produzioni. Naturalmente, per valorizzare al massimo queste potenzialità è indispensabile attivare tutti i canali che possano rendere questa strada sempre più percorribile e una grande opportunità di sviluppo e di crescita per il territorio”.

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