GROSSETO - “Siamo convinti che il neo presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma, Edoardo Donato, saprà fare un ottimo lavoro. A lui e al nuovo Cda rinnoviamo gli auguri per una proficua attività a vantaggio delle aziende consorziate, e al contempo garantiremo la massima collaborazione per tutte le iniziative che riterrà giusto intraprendere per portare a compimento gli obiettivi prefissati”. Un messaggio sincero quello dei presidenti di Confagricoltura e Cia, Antonfrancesco Vivarelli Colonna ed Enrico Rabazzi che rivolgono a colui che ha preso le redini del Consorzio da Osvaldo Allegro. “Del resto – continuano - partecipazione, inclusione, e condivisione sono state le parole d’ordine che il neo presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Grossetana ha adottato e vorrà immediatamente declinare dopo la sua elezione e dopo le innumerevoli riunioni che si sono già succedute con il rinnovato Cda”. Per i due presidenti è arrivato il momento di mettere mano ai programmi delle attività e di predisporre un lavoro per discutere i percorsi di valorizzazione della Doc direttamente con tutta la base associativa e per tale ragione auspicano a breve la convocazione di un’apposita assemblea dei soci”. Vivarelli e Rabazzi liquidano poi alcune recenti dichiarazioni apparse sulla stampa frutto di presunti mal di pancia o di umori non proprio concilianti, sottolineando che “chi si è messo a disposizione in una democratica elezione, lo ha fatto con spirito di servizio e con la massima libertà, senza vincoli di mandato elettorale e senza lacci o lacciuoli di sorta. Questo concetto, rappresenta il valore aggiunto del Consorzio. Valore che sovente non è riscontrabile in altri contesti. La sua forza è esplicabile nella libertà di agire per il bene comune ed è per questa ragione che vogliamo ribadire la nostra assoluta disponibilità al confronto, al dialogo e alle idee, sincere e vere, non forviate da espressioni, condizionate della emotività del momento o frutto di una sconfitta che ancora oggi è poco digerita. Assicuriamo – concludono i due presidenti – che da parte nostra rifuggiamo dal pensare a vinti e vincitori, certi che questo sia anche il pensiero del nuovo cda. Se qualcuno, in maniera strumentale, immagina ciò è in errore ed è vittima palese di un ragionamento contrario allo sviluppo della vitivinicoltura maremmana, di cui il Consorzio, come dimostrano i numeri, sta diventando un punto di riferimento con un 30% in più di uve rivendicate, un +234% di vino certificato e un +320% di vino imbottigliato”.