Partecipa a GrossetoOggi.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Sostanze stupefacenti e i giovani

Prevenzione e repressione

Condividi su:

Orbetello. Ieri, i militari della stazione di Fonteblanda, durante la loro normale attività volta alla prevenzione e alla repressione dei crimini legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno fermato un giovane minorenne mentre si recava a scuola.

L’atteggiamento del ragazzo ha messo subito in guardia i militari che eseguita una perquisizione hanno rinvenuto nello zaino, nel giacchetto e nei pantaloni, circa 65 grammi di stupefacenti. Il giovane studente ha subito dichiarato che era tutta roba sua per un suo uso personale, e che la portava con se per non lasciarla in casa, dove la madre poteva trovarla e magari gettarla via.

Bene, il minore forse non consapevole di ciò che aveva fatto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minori di Firenze per detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio, vista la grande quantità che deteneva e poi riaffidato alla madre che nel frattempo era giunta in caserma.

Dopo aver letto la notizia, mi sono chiesto se questi ragazzi hanno la vaga idea di ciò che fanno, se si rendono conto, se capiscono che non stanno giocando, ma soprattutto mi interrogo sul ruolo che la società ha in tutte queste dinamiche.

Non voglio certo essere bacchettone oppure non sufficientemente libero di mentalità da rendermi conto che forse uno spinello non ha mai ucciso nessuno, ma questi atteggiamenti vanno oltre.

Il pensiero di un giovane, che nel caso del protagonista della vicenda di cronaca, secondo il mio pensiero ha sicuramente detto la verità, che agisce nell’illecito così, con semplicità, naturalezza, come se stesse portando con se la colazione, come se quello che stava facendo fosse la normalità.

Su questo come adulti e genitori dobbiamo interrogarci; far capire ai giovani che sono il nostro futuro, che la vita non funziona con il pensiero del: Ehh tanto è uguale, oppure, ma figurati se può succedere a me.

Abbiamo il dovere morale di farli crescere mostrando la realtà non troppo edulcorata, infondendo loro però il coraggio nell’affrontarla.

Condividi su:

Seguici su Facebook