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Il nostro periodo storico passerà agli annali della cultura popolare come quello del boom del gaming online. I videogiochi sono diventati un’industria di portata globale e i professionisti del joypad stanno acquisendo sempre più fama e popolarità. Per questo motivo moltissimi giovani decidono di intraprendere questa strada, forti della loro dimestichezza con schermi e nuove tecnologie. Ma quel è il miglior dispositivo per giocare e per tentare la strada del professionismo? Proveremo a capirlo nelle prossime righe in cui analizzeremo pro e contro di computer, tablet e smartphone come device di gioco.
Da molti anni, a cadenza più o meno regolare, gli esperti di nuove tecnologie annunciano la “morte” del Pc in favore di dispositivi ibridi, console di ultima generazione e telefoni dalle prestazioni sensazionali. Ma il computer è ancora vivo e vegeto e per moltissime persone è ancora il dispositivo migliore per il gaming. Sicuramente lo considerano così i professionisti del poker che grazie al computer possono sfruttare le potenzialità del multi-table e godersi la possibilità di giocare su più tavoli in contemporanea.
Della stessa opinione la maggior parte dei giocatori specializzati negli e-sports. Un computer ha quasi sempre una capacità di elaborazione superiore rispetto a un tablet e a uno smartphone, può essere personalizzato all’infinito sul versante hardware e può supportare senza problemi periferiche di gioco, mouse da gaming e tastiere meccaniche. E se a questo aggiungiamo che le community dei PC player sono sempre tra le più attive si capisce perché il vecchio schermo sia ancora ben lontano dallo scomparire.
Se il computer non passa di moda, l’altro dispositivo di gioco che si è affermato con forza a livello planetario è senza dubbio lo smartphone. Basti pensare che nel 2023 il mobile gaming è stato il settore che ha generato più ricavi di ogni altro comparto dell’intrattenimento, sforando la cifra record di 90 miliardi di dollari.
Ma perché un neofita dovrebbe iniziare a giocare proprio con uno schermo piccolo? Le parole d’ordine sono due: flessibilità e comodità. Con uno smartphone è possibile iniziare sessioni di gioco in ogni luogo e in ogni momento della giornata e il catalogo di giochi disponibili si arricchisce ogni giorno di nuovi titoli. Si va dai puzzle agli arcade, passando per le simulazioni, fino ad arrivare ai più complessi giochi di ruolo o RPG. E se aggiungiamo il fatto che le recenti evoluzioni tecnologiche hanno trasformato i telefoni in vere e proprie mini-console che permettono di sfruttare anche la realtà aumentata e quella virtuale è facile capire il motivo per cui molti analisti indichino i mobile e-sports come trend più promettente per il futuro del settore.
I tablet, invece, continuano a rappresentare il compromesso principale tra la portabilità degli smartphone e la potenza di elaborazione dei PC. E nonostante se ne parli molto meno rispetto agli altri device, sono particolarmente apprezzati dai giocatori che prediligono i titoli strategici e le simulazioni. Soprattutto perché consentono una maggiore interazione visiva e sessioni di gioco decisamente più lunghe e complete.
Proprio per questi motivi sta crescendo il numero di sviluppatori all’opera per creare titoli ottimizzati principalmente per i tablet. In più si sta sviluppando un florido mercato di periferiche esterne come penne digitali e controller che li sta avvicinando ai PC, almeno a livello di esperienza e immersività di gioco.
Resta una domanda finale: ma in questo panorama così variegato che fine hanno fatto le console? La risposta al quesito non è semplice e necessita di un approfondimento. Negli ultimi cinque anni il mercato delle console ha vissuto di alti e bassi con boom di vendita improvvisi e cali dovuti alle carenze nei sistemi di distribuzione o negli approvvigionamenti. Una situazione che ha segnato un drastico calo per quanto riguarda numero di hardware acquistati e numero di giocatori. Il trend al ribasso sembra possa continuare nei prossimi anche se c’è molta curiosità legata al lancio della Switch 2 di Nintendo previsto per la metà del 2025.