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Pensioni: anche il commercio e l'artigianato hanno i propri esodati, ma nessuno ne parla

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Grosseto: Il settore del commercio e dell'artigianato ha i propri lavoratori esodati, per i quali nessuno sembra muovere un dito. Chi tutela questi ex lavoratori ? sono esodati ? o semplicemente i nuovi poveri. Sembrerebe che una volta cessata la propria attività, si scivoli direttamente in un limbo di precarietà, il lavoro è cessato e la pensione non arriva.

Le associazioni di categoria che proposte hanno ?  Sono ormai in migliaia gli ex commercianti, artigiani e piccoli imprenditori che si trovano ora senza attività né pensioni e scatta l'allarme povertà. Si tratta di lavoratori autonomi per i quali il Governo non ha previsto alcuna tutela e che avendo cessato la propria attività, spesso costretti dalla crisi economica, e avendo riconsegnato ogni autorizzazione o licenza alle autorità si trovano nella stessa situazione degli esodati: senza lavoro né pensione. 

Come era prima della Riforma Fornero ?

«A questa categoria fino all’introduzione delle Legge Fornero, spettava un indennizzo destinato alle aziende in crisi. Il meccanismo era semplice. L’indennizzo veniva erogato per un massimo di tre anni, fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia: 60 anni per le donne e 65 per i colleghi uomini.

Riforma delle pensioni.

Dal 2011, con la Legge 122/10 (Riforma Pensioni Fornero n.d.r.), che ha introdotto le “finestre di scorrimento” (nuove decorrenze), l’indennizzo è stato prorogato per 18 mesi dal compimento dell’età di 60 anni per le donne e di 65 per gli uomini, per sostenere coloro che altrimenti sarebbero rimasti senza pensione né indennizzo e offrire dunque un sostegno economico diverso da quello previdenziale.


Dal 2012 la Legge Fornero ha inasprito i requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia, con il conseguente innalzamento dell’età pensionabile. Stando così le cose il rischio, che tocca principalmente le donne, è che l’accesso alla pensione, dovuto all’innalzamento dell’età, non sarà possibile prima del 2018-2019. Lasciando questa categoria di lavoratori senza alcun sostegno», ma sembra che non sia un tema interessante, perchè nessuno ne parla.

La preoccupazione è che l'economia della Maremma è caratterizzata da tante piccole imprese, sia commercianti, che artigiane, questo fenomeno è maggiormente sentito in quei territori a basso livello di industrializzazione. Questo è l'ennesimo problema che si abbatte silente sulla nostra economia e sulla gente. Non viene da solo ma in compagnia della depressione, che unita al nulla di chi dovrebbe rappresentare i disgraziati lavoratori costituisce la totale depressione e sfiducia che si respira in strada.

Sperando che quelcuno, di chi è deputato a rappresentare le categorie raccolga la causa e la porti all'attenzione delle istituzioni, continueremo dal canto nostro a tenere alta l'attenzione.

Non si può abbandanare gli uomini e le donne che per oltre 40 anni hanno lavorato servendo il territorio, che poi dopo tanto soffrire a 60 anni debbano avere l'incertezza del domani, questo è inaccettabile per una società civile.

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