Le parole di Federico Gelli, PD: “Piombino non deve chiudere. Il Governo faccia chiarezza sul futuro dell'acciaierie e verifichi la sospensione dell’Irap per il 2012 alle imprese creditrici”
“Il Ministro dello sviluppo economico ci deve dire nel dettaglio in cosa consiste il piano di salvataggio dell’acciaieria Lucchini presentato l’11 settembre scorso dal commissario straordinario Piero Nardi e quali sono gli impegni del Governo per salvare la siderurgia di Piombino, tutelare l’occupazione e le imprese dell’indotto”.
Sono queste alcune delle richieste avanzate da Federico Gelli deputato del PD eletto in Toscana, contenute in una interrogazione parlamentare presentata nei giorni scorsi al Ministro Flavio Zanonato sulla vertenza dell'acciaierie Lucchini di Piombino (Li).
“Piombino non può essere dismessa – ha dichiarato Gelli – ma il rischio diventa ogni giorno più concreto soprattutto se non si fa niente. Fino adesso del piano di salvataggio sappiamo poco tranne qualche indiscrezione giornalistica. Invece se a fine novembre sarà spento l’altoforno si perderanno oltre 1000 posti di lavoro, una situazione drammatica che metterà in ginocchio questa città nata sull’acciaio mentre in pratica l’Italia perderà il suo secondo polo siderurgico. In un momento di crisi come questo – ha aggiunto - chiudere una industria così importante che opera in un settore strategico come la siderurgia è inaccettabile soprattutto in vista della tanto auspicata ripresa. In più sulla Lucchini in questi anni sono successe cose poco chiare. Per questo motivo ho chiesto al Ministro di fare delle verifiche sulla cessione della maggioranza del gruppo Lucchini nel 2010, quando era proprietaria la russa Severstal leader mondiale nella produzione di acciaio, ad una società di diritto cipriota facente capo a Mordashov, presidente della stessa società russa per il valore di un euro. Da quel momento invece del rilancio ci sono stati solo patti disattesi e false promesse. Così il debito della Lucchini è arrivato all’inizio dell’anno alla cifra astronomica di oltre 1 miliardo e trecento milioni con l’arrivo dell’amministratore straordinario. Inoltre – ha continuato Gelli nell’interrogazione - chiedo al Ministro se non si ritenga urgente verificare la possibilità di disporre la momentanea sospensione dell'IRAP per l'anno 2012 a carico delle imprese dell’indotto creditrici della Lucchini Spa, in quanto già notevolmente esposte nei confronti di quest'ultima e con pagamenti la cui riscossione appare, ad oggi, piuttosto incerta. Infine – conclude il deputato democratico - voglio sapere se i tagli ai costi portati avanti nella gestione commissariale dell’acciaieria, non abbiano riguardato, anche in maniera indiretta, aspetti importanti come quelli ambientali e sulla sicurezza del lavoro, anche alla luce dei numerosi fenomeni di emissioni diffuse in questi ultimi tempi e il grave infortunio dello scorso 30 agosto”.