Grosseto: Otto tappe, tra le più significative ed emblematiche, legate all’alluvione del novembre scorso: da san Donato alla Melosella, attraverso la strada regionale maremmana e poi dalla Parrina a Orbetello. A che punto sono i lavori di ricostruzione? Quali i problemi ingegneristici legati al territorio?
Ce lo hanno spiegato Leonardo Marras (presidente della provincia), Fernando Pianigiani (assessore provinciale alle infrastrutture) e Umberto Tozzini (responsabile provinciale alla viabilità) in viaggio con la stampa attraverso la provincia.
Le problematiche sono notevoli, alimentate da numerose dinamiche in gioco, come la stagione particolarmente piovosa che solo adesso ci stiamo lasciando alle spalle. Gli stessi finanziamenti regionali, considerata la mole di lavoro e il patto di stabilità, non facilitano l’opera; si pensi che al momento sono 78 i cantieri aperti sulle strade provinciali, tra urgenze e somme urgenze, per un costo totale che supera i 14 milioni di euro; un costo che si è ridotto grazie ai ribassi d’asta (in media il 30% in meno), con 32 appalti in tutto.
In più si deve considerare che in molte delle strade in questione il traffico non può essere completamente bloccato per far spazio ai cantieri, questo per non tagliare le vie d’accesso e uscita ai residenti. Dunque lavori molto radicali come la risagomatura delle dunette o la riprofilatura delle banchine sono e sono stati svolti in maniera obbligatoriamente modulare, almeno in alcuni casi.
In sostanza però la situazione risulta confortante; tutto procede e più velocemente di quanto ci si aspettasse, tanto che la fine di molti lavori in corso è prevista per il mese di settembre e per alcuni si parla perfino di giugno-luglio. A onor del vero ci sono anche cantieri chiusi che non lasciano ben sperare in fatto di tempistiche, ciò però è dovuto spesso a problemi di natura idro-geologica, ad esempio l’umidità e i riassestamenti del terreno
Una notevole attenzione è stata posta anche ai lavori di difesa idraulica, come tiene a precisare Marras, e se ne intende il motivo; d’altronde servirebbe a ben poco “aggiustare” senza mettersi nelle condizioni di poter prevenire o limitare i danni in futuro. Sempre il presidente aggiunge “è soprattutto sul versante delle imprese agricole che questo territorio è ancora in grandissima difficoltà; occorre che lo Stato finanzi di nuovo il Fondo nazionale di solidarietà che al momento è a zero. Confidiamo, quindi, nel buon senso di questo nuovo Governo, affinché provveda almeno ad allentare i vincoli del Patto di stabilità, o a prevedere la possibilità di svincolare dal Patto le risorse da destinare alla ricostruzione.”