GROSSETO - In riferimento alle dichiarazioni del consigliere regionale di PiùToscana, Gianluca Lazzeri, sui tempi di attesa, sui costi del personale e su altri argomenti che riguardano la Asl 9, pubblicate sulla stampa locale, una nota della Direzione aziendale precisa quanto segue:
“Mettere a confronto i tempi di attesa delle mammografie e di altre prestazioni, peraltro tutti inesatti, con l’aumento dei costi per il personale amministrativo è scorretto, pretestuoso e fuorviante. Come a dire che si tagliano personale e servizi a scapito della salute dei cittadini.
Evidentemente il consigliere Lazzeri non sa, o fa finta di non sapere, che i tempi di attesa sono su base aziendale, se non di Area vasta per alcuni tipi di prestazioni, e che non ha alcun senso misurarli in ambito di Zona socio-sanitaria. E non è nemmeno informato su come, non la Asl di Grosseto, ma la Regione Toscana, detta le regole per garantire a tutti i cittadini l’accesso alle prestazioni, in tempi congrui, tenendo conto delle priorità che derivano dal quesito diagnostico.
Ha voluto, infatti, riportare in maniera pretestuosa solo i tempi di attesa più lunghi. Altrimenti avrebbe scritto che nella Asl 9, alla data di oggi, la mammografia si fa in 5 giorni, la colonscopia in 28, la prima visita urologica in 6 giorni. È stato corretto solo sulla visita fisiatrica, per la quale, come avviene i maniera diversa per molte altre prestazioni, nei casi urgenti ci sono canali di accesso prioritario.
Per quanto riguarda i costi del personale, c’è stata una riduzione complessiva che deriva dall’applicazione delle normative nazionali e regionali: circa 3.000.000 di euro, che è parte di una riduzione dei costi di produzione aziendale, ottenuta riorganizzando alcune attività e perseguendo politiche di appropriatezza nell’erogazione dei servizi. Una riduzione che non ha affatto inciso sulla quantità e sulla qualità dei servizi stessi, quindi sui cittadini.
Inoltre, non c’è stata alcuna riduzione dei posti letto ospedalieri, ma, in funzione dei bisogni assistenziali dei cittadini, una loro diversa utilizzazione per ospedale di comunità, riabilitazione, hospice.
Non pare nemmeno congruo il riferimento all’attività svolta dai nostri professionisti in intramoenia, in quanto nel 2012, le prestazioni totali sono diminuite rispetto al 2011, con lo stesso trend anche per i primi mesi del 2013. E’ quindi destituita di ogni fondamento l’affermazione secondo la quale la libera professione è alimentata da un presunto allungamento dei tempi di attesa per visite e prestazioni diagnostiche.
Per concludere, il nostro interesse è che i cittadini della provincia di Grosseto sappiano che questa Azienda, malgrado l’innegabile momento di difficoltà del Paese, sta lavorando per ottimizzare la risposta ai loro bisogni e ad elevare il livello di qualità dei servizi erogati. Ed evidentemente lo hanno capito, visto che le fughe verso altre strutture sanitarie, nel 2012 rispetto al 2011, si sono significativamente ridotte. Ma questo il consigliere Lazzeri si è guardato bene dallo scriverlo”.