SCARLINO - “Avevamo nutrito ottimismo, mesi fa, ribattezzando il canile “Guantanamo”, come la base USA famosa per le torture e le condizioni dei prigionieri, ma andando avanti ci siamo resi conto che lo scopo della struttura è lo sterminio”, così si esprime Donata Boccardi per il Comitato per il canile dalla pagina di un social network nei confronti del canile intercomunale di Scarlino, struttura presente nella zona industriale La Botte, che presto entrerà in funzione dopo l'assegnazione, tramite bando, per l'accoglienza e il rifugio dei cani per i Comuni di Follonica, Gavorrano e Scarlino.
Gli attivisti già avevano contestato, in occasione dell'ultimo consiglio comunale di Follonica, il bando di assegnazione, consegnando una lettera a tutti i consiglieri follonichesi dove denunciavano le mancanze del canile e chiedevano di modificare il bando di gara. Ora la loro attenzione si è spostata verso l'Amministrazione di Scarlino, indignati dal forno crematorio per cani e dell’apposito cimitero. Nessuna preoccupazione, quindi, per le condizioni di vita dei cani ma dell’efficienza per la loro soppressione.
Per il Comitato a confermare questa triste realtà sono giunte ora le dichiarazioni di Mandrucci, responsabile veterinario della Asl provinciale di Grosseto, secondo il quale i canili sono un’inutile spesa e il modo migliore di trattare il fenomeno del randagismo è quello di abbattere i cani. Preoccupazioni fondate, stando agli attivisti canini, perchè Madrucci è il veterinario che ha il compito di verificare l’adeguatezza dei canili del grossetano e che ha posto la sua firma sotto il progetto del canile comprensoriale. Una struttura, a dire del Comitato, costruita con povertà di materiali, cucce inadeguate a dare riparo dagli agenti atmosferici e, non meno importante appunto, allocata in un luogo a forte rischio idraulico e destinata ad essere poco o nulla frequentata dalla comunità.