GROSSETO - “I poveri non possono aspettare!”. Lo ha ricordato Papa Francesco domenica all’Angelus prendendo spunto da uno degli striscioni portati dai fedeli in piazza San Pietro. Una convinzione, questa, che anima da sempre l’azione della Caritas, il cui servizio non si ferma durante il periodo delle vacanze natalizie, ma anzi si fa ancora più consapevole che la distanza tra chi vive una situazione di povertà e di ingenza e tutte le altre persone si fa ancor più evidente nei giorni di festa, quando c’è chi non ha una famiglia o una casa dove poter condividere la gioia del ritrovarsi insieme.
Ecco perché la Caritas in questo periodo non chiude. Il giorno di Natale il centro di accoglienza di via Alfieri sarà aperto dalle 9 alle 12.30 per assicurare i quotidiani servizi di assistenza, grazie alla presenza di una decina di volontari. Alla mensa sono attese una sessantina di persone. Per loro un menù diverso dal solito, che dia il senso del calore e della familiarità. Grazie ad un anonimo, che ha voluto donare pasta fresca, gli ospiti potranno mangiare un primo piatto di tagliatelle, un arrosto con contorno e una varietà di dolci natalizi. Per ciascun ospite, inoltre, i bambini della scuola primaria di via Giotto hanno confezionato un sacchetto con caramelle e un angioletto per augurare a ciascuno un lieto Natale.
Per sensibilizzare, infine, tutti i grossetani al disagio di tante famiglie in difficoltà, il vescovo Rodolfo, insieme al presepe, ha voluto allestire anche un albero di Natale, che lo stesso presule insieme al vice direttore della Caritas Luca Grandi e agli otto giovani del servizio civile ha addobbato questa mattina. Sotto l’abete due ceste e una scritta: “Se ti ricordi dei poveri, grazie!”: per tutto il tempo delle feste natalizie chi lo vorrà potrà lasciare qualche prodotto alimentare a lunga conservazione, che la Caritas utilizzerà nell’ambito del progetto “Famiglie solidali”, che punta a rafforzare la rete di amicizia, di relazione e di accompagnamento di famiglie che versano in stato di disagio con famiglie che, non essendo afflitte da problemi economici, possono dare un po’ del loro tempo, la loro amicizia, il loro sostegno a chi è in difficoltà. Tutto questo per evitare che il bisogno isoli ancora di più. Il percorso sta andando avanti da diverso tempo e c’è già un buon nucleo di famiglie accompagnatrici.
“Di fronte al bisogno dell’altro nulla è superfluo: né ciò che possiamo donare, né il tempo che possiamo spendere per loro e con loro – dice il vice direttore della Caritas, Luca Grandi – Per questo più che mai nei giorni di festa e di spensieratezza per molti non possiamo né dobbiamo chiuderci nel tentativo quasi di proteggerci da chi vive situazioni difficili. Questo è il messaggio che come Caritas diocesana, con questi piccoli gesti, vogliamo offrire a tutti anche come spunto di riflessione personale”.