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Costa Concordia: entro due mesi il piano di rimozione ufficiale

Intanto prosegue il toto-porto: in testa Piombino. Assicurati 200 posti di lavoro per due anni

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ISOLA DEL GIGLIO – Due progetti possibili per portare via il relitto della Costa Concordia dagli scogli della Gabbianara dove due anni fa (l'anniversario ricorre proprio oggi) la nave si incagliò con a bordo 4000 persone di cui 32 le vittime e un disperso.
Proprio oggi, quindi, arriva la notizia di due possibili progetti insieme alle destinazioni dove le parti della nave verranno portate per essere del tutto smantellate.
Il presidente della Regione Toscana, d’accordo con il ministro Orlando, ha suggerito come miglior soluzione ambientale ed economica il porto di Piombino. La commissione, infatti, renderà lavoro per un paio di anni ad almeno 200 persone, motivo per cui le istituzioni continueranno comprensibilmente a far pressione, in modo che la scelta possa ricadere su un porto italiano.
Ad aver risposto alla domanda del bando pubblicato dall'armatore, oltre a Piombino, ci sono diversi paesi del mondo tra cui Turchia, Regno Unito, Francia, Norvegia e perfino la Cina.
Intanto, c’è molta attività intorno al relitto della Costa Concordia. Il cantiere, allestito da tempo vicino allo scafo, resta impegnato all’interno della nave per agevolare la rimozione che si terrà con molta probabilità in primavera, nel mese di aprile.
In vista della data ufficiale, i tecnici stanno infatti preparando il lato di dritta, che fino a qualche mese fa era schiacciato sul fondale, per poter inserire i cassoni che saranno utilizzati per far galleggiare lo scafo. Una soluzione che sarà adottata sia nel caso in cui la Costa Concordia sia trainata fino ad un porto di destinazione, che nell’eventualità in cui sia portato lo scafo in un fondale di almeno 30 metri, in modo che possa essere caricato sulla nave sommergibile Vanguard ed accompagnato al porto prescelto, che, in questo caso, potrà avere anche poco più di 11 metri di fondale.
E a dare conferma di quanto sta accadendo è proprio Maria Sargentini, presidente dell'Osservatorio per la Regione Toscana: “già da ottobre, subito dopo il parbuckling (ovvero la rotazione della nave) – dice – sono state indicate le condizioni per il progetto che quasi sicuramente ci verrà consegnato entro marzo.
Il progetto, naturalmente, dovrà essere consono e soprattutto dovrà rispettare modi, tempi e misure di prevenzione ambientale, altrimenti, se non ci saranno queste condizioni di sicurezza, la nave non potrà essere rimossa dall'Isola del Giglio.”
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