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Gruppo antispecisti Grosseto: "Troppi allarmismi sugli animali in Maremma"

"Storni e cani abbandonati possono essere gestiti evitando metodi cruenti"

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GROSSETO - Storni e cani abbandonati: due questioni che stanno monopolizzando l'attenzione della maggior parte dei cittadini maremmani. Il gruppo antispecisti di Grosseto interviene suggerendo proposte per gestire i due fenomeni. "Ogni giorno vengono creati allarmismi che coinvolgono gli animali. L'ultimo riguarda gli storni, che stanno nei pressi di una scuola e che creano non pochi problemi. Il guano rende scivoloso il marciapiede e sporca le auto parcheggiate. Il problema può essere risolto con il buon senso. Basta vedere come altre città hanno affrontato lo stesso aspetto per capire che in modo semplice e poco costoso, questi uccelli possono essere allontanati. Ad esempio con il suono registrato dei rapaci (loro predatori) o con l'utilizzo del rumore di spari. Ed invece qualcuno parla dei soliti metodi inutili e crudeli. Uccidere gli animali a fucilate oppure tagliare gli alberi per impedire che questi vi si posino e, così, evitare anche il rischio di caduta rami. Vorrei chiedere alle autorità competenti quanti alberi sono caduti negli  ultimi anni addosso a qualcuno? E quante auto hanno investito pedoni mentre attraversavano la strada? Sono sicuro che di persone investite con gravi conseguenze la lista è lunga. Stranamente tutti sembrano dimenticare gli aspetti positivi degli alberi che ci regalano ossigeno e quello degli storni che sono insettivori e ci liberano dagli insetti. Inoltre nessuno protesta per quell'inquinamento invisibile che causa tumori come le polveri sottili e i metalli pesanti che fuoriescono dai tubi di scappamento delle auto. Questo degli storni non è l'unico allarmismo degli ultimi mesi. Abbiamo letto della proposta di uccidere i cani abbandonati nei canili per tagliare la spesa pubblica e nessuno ha riflettuto sul fatto che i cani abbandonati non hanno colpa del loro triste destino e che il costo di 4 euro al giorno per il loro mantenimento in vita, raffrontato allo stipendio e ai privilegi di cui godono i politici, è ben poca cosa. Anche in questo caso il problema esiste e come si può ridurre il numero dei cani presenti in queste strutture? Semplicemente applicando la Legge e facendo entrare i volontari delle varie associazioni nei canili. I volontari potrebbero favorire la loro adozione e migliorare le condizioni di vita degli animali. Anche applicando la legge regionale che chiede l'obbligo di iscrizione dei cani nell'anagrafe canina si potrebbe ridurre il fenomeno del randagismo. Un cane regolarmente iscritto infatti, non verrà mai abbandonato altrimenti il legittimo proprietario rischierebbe una multa salata"

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