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Il cattivo tempo non ferma le ricerche di Antonio Proia a Follonica

Nonostante gli sforzi ancora nessuna traccia del pensionato scomparso

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FOLLONICA – Giornata particolarmente umida, quella di ieri, con pioggia incalzante a più riprese, per le nuove ricerche di Antonio Proia, il pensionato scomparso dal 3 Novembre dello scorso anno in località Valle a Follonica. Di buon mattino oltre 50 volontari della Protezione Civile provenienti da varie provincie toscane si sono preparati a battere zone della macchia follonichese intorno alle località Valle e Laghetto Bicocchi, supportate dall'unità logistica comando dei Vigili del Fuoco di Grosseto, che con la tecnologia TAS (topografia applicata al soccorso) ha monitorato l'evoluzione delle ricerche durante la giornata. Abbiamo seguito le squadre di volontari, che sfidando un tempo avverso e una macchia a tratti impenetrabile, si sono mosse nelle zone assegnate, coprendo nella giornata circa quaranta ettari di terreno. La ricerca, dopo una marcia di trasferimento, comincia in uno dei tanti sentieri del Parco di Montioni, per poi spostarsi all'interno della macchia mediterranea. Insieme ai volontari della Vigilanza Antincendi Boschivi e della Croce Rossa Italiana, accompagnati anche con cani da ricerca, ci siamo mossi attraverso rami e alberi caduti, intralciati a più riprese dalla temibile “razzola”, una pianta infestante spinosa che si attacca inesorabilmente ai vestiti, che viene evitata anche dai cinghiali, osservando la mancanza di passaggio umano o animale all'interno del verde. La pioggia ha reso scivoloso il terreno, obbligando ad un passo lento e molto accorto, dato il pericolo di cadere o rimanere impigliati nei passaggi. Con non poca fatica abbiamo battuto la zona assegnata, purtroppo senza nessuna traccia. Vecchi residui di fuochi e bossoli di cartucce da caccia sono le poche testimonianze umane che siamo riusciti a vedere, prima del ritorno, dopo tre ore di cammino , per il pranzo. Una troupe televisiva nazionale ha ripreso il punto di ritrovo, soffermandosi sul paio di scarpe spaiate che altri volontari durante la mattina hanno recuperato, scarpe che però non sono ricondotte ad Antonio Proia, dopo un controllo dei familiari delle stesse. Nel pomeriggio ancora insieme ai volontari della VAB e Mare e Monti, arrivati da Piombino a dare il proprio supporto, in altre due zone da perlustrare. Questa volta la macchia presenta una maggiore visibilità, ma senza recenti passaggi umani al proprio interno, nel frattempo il terreno è sempre difficile e a tratti pericoloso, con la radura che presenta scarpate e spesso strapiombi. I fossi vengono controllati a palmo, con i cani che instacabilmente si muovono tra di noi, immergendosi spesso in pozze profonde. Qualsiasi traccia, anche minima, viene controllata da vicino, a costo di lunghi giri per arrivare in sicurezza, dato il terreno insicuro e la possibilità reale di cadere nel vicino Laghetto Bicocchi. Presto si avvicina il buio, riusciamo a completare anche queste zone da perlustrare e torniamo all'unità comando, il rapporto al Coordinatore provinciale della Protezione Civile e ai familiari dello scomparso anche questa volta si conclude senza il ritrovamento di tracce significative, è tempo di tornare a casa e attendere nuovi sviluppi. Una giornata che ha dimostrato nuovamente la vicinanza alla famiglia Proia e l'impegno della Protezione Civile nelle ricerche, di cui a questo punto non si conosce il futuro esito.
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