MASSA MARITTIMA - Realizzare un impianto di vegetazione protetto e ripopolare il lago dell’Acceso con lucci italici. E’ questa la proposta avanzata da Enrico Rustici, coordinatore della sezione provinciale di Grosseto “Spinning Club Italia”, per riqualificare una delle mete più in voga fino a 20 anni fa tra i pescatori italiani. L’idea, nata per la completa estinzione del luccio italico nelle acque dell’Accesa, prevede anche l’istituzione di attività di monitoraggio sulla popolazione ittica, in collaborazione con le associazioni ambientaliste o dedite alla pesca ricreativa nel territorio.
La specie, autoctona e italiana, oggi infatti rischia l’estinzione . Riconosciuto ufficialmente nel 2013, grazie agli studi condotti dalla dottoressa Livia Lucentini su esemplari catturati in alcuni canali della Maremma, il luccio italico si trova in serio pericolo per le acque dolci sempre più inquinate e scarse.
“Fin dall’antichità – precisa Rustici - il lago dell’Accesa aveva accolto allevamenti di lucci. Purtroppo, la fauna ittica del lago si è compromessa ed è composta quasi completamente da specie che sono state via via introdotte, tra cui il persico trota, il persico sole, il persico reale, la gambusia e la Carpa erbivora, chiamata anche Amur e comparsa negli anni novanta. Per contro, infatti, l’introduzione di questi esemplari ha segnato la scomparsa degli erbai di Potamogeton, che si estendevano lungo alcuni tratti di sponda e in alcune aree dei fondali del lago, che rappresentavano un luogo ideale per la riproduzione del luccio italico. Con il diminuire degli erbai, i lucci, costretti a spingersi nelle zone di acqua bassa del lago sono poi stati letteralmente sterminati dalla sconsiderata azione di prelievo da parte degli uomini”. Ed ecco da qui l’idea di riqualificare il lago, rendendolo anche una possibile attrattiva didattica, con attività legate al mondo sommerso che possano coinvolgere scuole e associazioni.
“Siamo sicuri – conclude Rustici - che per questo progetto, capace di coinvolgere WWF, Legambiente, FIPSAS e quanti altri interessati a far rinascere il lago, siano disponibili fondi europei. In tutta Europa e nel mondo le risorse idriche, dove possibile, sono utilizzate come strumenti di sviluppo economico del territorio, grazie all’organizzazione di attività sportive. E la pesca ricreativa, tra queste, rappresenta di sicuro un’importante opportunità per garantire regolari flussi di turismo ecosostenibile in Maremma”.
La specie, autoctona e italiana, oggi infatti rischia l’estinzione . Riconosciuto ufficialmente nel 2013, grazie agli studi condotti dalla dottoressa Livia Lucentini su esemplari catturati in alcuni canali della Maremma, il luccio italico si trova in serio pericolo per le acque dolci sempre più inquinate e scarse.
“Fin dall’antichità – precisa Rustici - il lago dell’Accesa aveva accolto allevamenti di lucci. Purtroppo, la fauna ittica del lago si è compromessa ed è composta quasi completamente da specie che sono state via via introdotte, tra cui il persico trota, il persico sole, il persico reale, la gambusia e la Carpa erbivora, chiamata anche Amur e comparsa negli anni novanta. Per contro, infatti, l’introduzione di questi esemplari ha segnato la scomparsa degli erbai di Potamogeton, che si estendevano lungo alcuni tratti di sponda e in alcune aree dei fondali del lago, che rappresentavano un luogo ideale per la riproduzione del luccio italico. Con il diminuire degli erbai, i lucci, costretti a spingersi nelle zone di acqua bassa del lago sono poi stati letteralmente sterminati dalla sconsiderata azione di prelievo da parte degli uomini”. Ed ecco da qui l’idea di riqualificare il lago, rendendolo anche una possibile attrattiva didattica, con attività legate al mondo sommerso che possano coinvolgere scuole e associazioni.
“Siamo sicuri – conclude Rustici - che per questo progetto, capace di coinvolgere WWF, Legambiente, FIPSAS e quanti altri interessati a far rinascere il lago, siano disponibili fondi europei. In tutta Europa e nel mondo le risorse idriche, dove possibile, sono utilizzate come strumenti di sviluppo economico del territorio, grazie all’organizzazione di attività sportive. E la pesca ricreativa, tra queste, rappresenta di sicuro un’importante opportunità per garantire regolari flussi di turismo ecosostenibile in Maremma”.