GROSSETO – Cinque pullman in partenza dalla Maremma: direzione Roma. Sono già tanti gli imprenditori che il prossimo martedì, 18 febbraio, parteciperanno alla mobilitazione generale “Senza impresa non c’è l’Italia” organizzata da Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti di Grosseto.
“La situazione è drammatica. Il 95% del tessuto economico – dichiara Gloria Faragli, direttore di Confesercenti, - è rappresentato da 4 milioni di imprese che si trovano in seria difficoltà e che scenderanno in piazza per chiedere interventi urgenti”.
“Più di 5 mila imprenditori provenienti da tutta la Toscana prenderanno parte alla mobilitazione. A Roma sono attese 25 mila presenze – prosegue Michela Hublitz, presidente di Rete imprese Italia Grosseto -. L’Italia presenta una pressione fiscale alle stelle e superiore a Spagna, Francia, Germania e Regno Unito. Eppure le nostre aziende battono in qualità la produzione o i servizi resi da paesi esteri. Le imprese italiane potrebbero essere più competitive, se non fossero soffocate da una tassazione esagerata e dalle trafile burocratiche che rubano ad ogni azienda 100 giorni di tempo all’anno, che potrebbero essere dedicati all’innovazione, con una perdita stimata in 7mila euro annuali.
Inoltre, le banche che non fanno credito pur raccogliendo titoli dalla Bce a tassi agevolati dell’1% ma che non finanziano le imprese, la disoccupazione raddoppiata negli ultimi anni e che nella provincia di Grosseto riguarda 30 mila persone di cui 17 mila donne, oltre ad un calo di richieste di prestito del 15%, rappresentano cause e conseguenze di una situazione economica in piena regressione. Le imprese hanno perso le speranze”.
Nel corso del 2013, infatti, di 29 mila aziende della provincia di Grosseto, ci sono state 1.643 nuove iscrizioni, ma 1.890 cessazioni di attività. Nello specifico il settore del commercio, che conta in Maremma 6.532 aziende, ha registrato 269 nuove iscrizioni ma 427 chiusure. Solo a Grosseto, su un totale di 2.998 imprese, ci sono state 98 iscrizioni e 152 cessazioni di attività.
E non se la passa meglio il settore ricettivo con 2.493 iscritti in provincia, 100 nuove adesioni e 180 cessazioni. Un dato che si riflette su Grosseto, che conta 721 operatori, 27 nuove iscrizioni e 54 cessazioni di attività.
Infine, a conferma delle recessione, c’è anche il settore dell’artigianato con 6.034 imprese totali in provincia, 397 nuovi iscritti e 535 cessazioni di attività a fine 2013. Solo su Grosseto, con 1.955 aziende totali, 146 rappresentano i nuovi iscritti e 163 le imprese che hanno deciso di chiudere.
“Le imprese stanno aderendo in massa alla manifestazione. Anche le aziende di piccole dimensioni del nostro territorio sono vitali, se contestualizzate. Molti paesini – precisa Paolo Coli, direttore di Confcommmercio, - hanno soltanto pochi negozi a disposizione, che devono essere tutelati. Soltanto da Grosseto partiranno più di 400 imprenditori”.
Nel pomeriggio di martedì 18 la mobilitazione si concluderà con un incontro tra il presidente del consiglio e i vertici di Rete Impresa Italia.
“La situazione è drammatica. Il 95% del tessuto economico – dichiara Gloria Faragli, direttore di Confesercenti, - è rappresentato da 4 milioni di imprese che si trovano in seria difficoltà e che scenderanno in piazza per chiedere interventi urgenti”.
“Più di 5 mila imprenditori provenienti da tutta la Toscana prenderanno parte alla mobilitazione. A Roma sono attese 25 mila presenze – prosegue Michela Hublitz, presidente di Rete imprese Italia Grosseto -. L’Italia presenta una pressione fiscale alle stelle e superiore a Spagna, Francia, Germania e Regno Unito. Eppure le nostre aziende battono in qualità la produzione o i servizi resi da paesi esteri. Le imprese italiane potrebbero essere più competitive, se non fossero soffocate da una tassazione esagerata e dalle trafile burocratiche che rubano ad ogni azienda 100 giorni di tempo all’anno, che potrebbero essere dedicati all’innovazione, con una perdita stimata in 7mila euro annuali.
Inoltre, le banche che non fanno credito pur raccogliendo titoli dalla Bce a tassi agevolati dell’1% ma che non finanziano le imprese, la disoccupazione raddoppiata negli ultimi anni e che nella provincia di Grosseto riguarda 30 mila persone di cui 17 mila donne, oltre ad un calo di richieste di prestito del 15%, rappresentano cause e conseguenze di una situazione economica in piena regressione. Le imprese hanno perso le speranze”.
Nel corso del 2013, infatti, di 29 mila aziende della provincia di Grosseto, ci sono state 1.643 nuove iscrizioni, ma 1.890 cessazioni di attività. Nello specifico il settore del commercio, che conta in Maremma 6.532 aziende, ha registrato 269 nuove iscrizioni ma 427 chiusure. Solo a Grosseto, su un totale di 2.998 imprese, ci sono state 98 iscrizioni e 152 cessazioni di attività.
E non se la passa meglio il settore ricettivo con 2.493 iscritti in provincia, 100 nuove adesioni e 180 cessazioni. Un dato che si riflette su Grosseto, che conta 721 operatori, 27 nuove iscrizioni e 54 cessazioni di attività.
Infine, a conferma delle recessione, c’è anche il settore dell’artigianato con 6.034 imprese totali in provincia, 397 nuovi iscritti e 535 cessazioni di attività a fine 2013. Solo su Grosseto, con 1.955 aziende totali, 146 rappresentano i nuovi iscritti e 163 le imprese che hanno deciso di chiudere.
“Le imprese stanno aderendo in massa alla manifestazione. Anche le aziende di piccole dimensioni del nostro territorio sono vitali, se contestualizzate. Molti paesini – precisa Paolo Coli, direttore di Confcommmercio, - hanno soltanto pochi negozi a disposizione, che devono essere tutelati. Soltanto da Grosseto partiranno più di 400 imprenditori”.
Nel pomeriggio di martedì 18 la mobilitazione si concluderà con un incontro tra il presidente del consiglio e i vertici di Rete Impresa Italia.