FOLLONICA - Dopo il ritrovamento, avvenuto due giorni fa su una spiaggia di Prato Ranieri, si erano riaccese le speranze per la famiglia Proia che il corpo restituito dal mare potesse essere Antonio, il carabiniere in pensione del quale dal 3 novembre dello scorso anno non si hanno più notizie. I familiari, dopo aver appreso la notizia sui media, si sono mossi immediatamente per avere informazioni al riguardo, con la speranza di poter almeno piangere la perdita del proprio caro su un corpo. Purtroppo i riscontri effettuati fino ad ora per il cadavere non indicano questa ipotesi. Antonio Proia ha subito nel corso degli anni due operazioni chirurgiche, per una valvola artificiale al cuore e per la prostata, interventi che non risultano presenti sul cadavere, senza contare l'assoluta mancanza di indumenti addosso al corpo, ad esclusione di un calzino bianco di spugna. Proprio quest'ultimo è un elemento a favore della tesi, dato che la famiglia Proia ha riconosciuto che il loro congiunto usava lo stesso tipo di calzini. La prova definitiva per fugare ogni dubbio al momento rimane il test del DNA, che i familiari si augurano venga eseguita al più presto in modo tale da poter mettere un punto alla vicenda. Intanto, in attesa di ulteriori notizie, la famiglia si sta organizzando per non abbandonare le ricerche nella macchia follonichese, dove Antonio Proia è stato visto l'ultima volta, augurandosi di trovare persone che ancora li aiutino a battere i boschi.