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Riqualificazione della città: il Comune chiede allo Stato l'acquisto di 29 beni demaniali

Bonifazi: "Occasione per valorizzare alcune aree e intervenire dove adesso non possiamo, ma spendiamo"

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GROSSETO – Nuovi passi in avanti da parte del Comune di Grosseto per la valorizzazione delle aree pubbliche della città. Sono 29 le domande presentate dall'amministrazione per acquisire gratuitamente dalla Stato immobili e terreni di proprietà del Demanio, per inserirli all'interno di un piano di rilancio già previsto dal regolamento urbanistico approvato lo scorso anno, o per verificarne la possibilità di vendita e/o locazione.
"Con il passaggio di molte aree da proprietà dello Stato al Comune – spiega il sindaco Emilio Bonifazi – potremmo finalmente risolvere tutte le problematiche che incontriamo quando dobbiamo intervenire, per manutenzione o altro, in aree che pur non essendo nostre, dobbiamo comunque curare a spese nostre. Le proposte e le previsioni nel regolamento urbanistico ci sono, stiamo solo aspettando il responso dello Stato".

Grazie al decreto del cosiddetto Federalismo Demaniale del 2010 e alla legge 98 dell'agosto 2013, i Comuni, e gli enti territoriali, hanno presentato la domanda di attribuzione di beni immobili statali a titolo non oneroso all'Agenzia del Demanio (nel caso del Comune di Grosseto, l'invio è stato fatto alla Direzione Regionale Toscana e Umbria, Servizi Territoriali, Firenze 2, che si occupa oltre che di questa provincia, anche di quelle di Arezzo e Siena). Questo è successo, non senza inghippi, entro il 30 novembre scorso. E entro il primo febbraio scorso dovevano arrivare le risposte da parte dell'Agenzia del Demanio, come spiega l'architetto che ha seguito il progetto, Michele Bottai. "Ad oggi, però, sappiamo solo che le nostre domande sono state accettate, non se ci verranno venduti tutti i beni che abbiamo richiesto. Dall'Agenzia del Demanio ci hanno infatti fatto sapere che non hanno personale sufficiente per vagliare tutte le domande entro i termini temporali stabiliti (9mila domande a livello nazionale, 1000 persone addette al controllo)". L'atto conclusivo, quindi il contratto vero e proprio tra Stato e Comune, dovrebbe arrivare entro 240 giorni dall'accettazione delle domande, durante i quali l'ente deve prendere contatto con l'Agenzia e visionare insieme la documentazione e effettuare eventuali sopralluoghi. Entro il 1 iugno si dovrebbe arrivare così alla conferma definitiva che prevede anche il voto del Consiglio comunale, per poi formalizzare il passaggio entro il 1 settembre successivo. Qualora lo Stato respingesse la domanda, il Comune potrebbe comunque presentare una nuova istanza.

Ma quali sono le aree di cui stiamo parlando?
Il Comune di Grosseto ha scelto 20 immobili (tra edifici e terreni) dall'elenco di quelli già disponibili e quindi non considerati più utili per fini istituzionali dallo Stato e ha fatto ulteriore domanda per altri 9 che non fanno parte di tale elenco ma che ha ritenuto comunque strategici per la collettività grossetana.
Nell'elenco dei beni già disponibili spiccano parte del Palazzo ex Intendenza di Finanza nell'area di Corso Carducci, in particolare gli uffici con accesso da via Goldoni 6 e 8 (ex. Corpo delle Miniere), l'area ex Demanio Militare nella zona cittadina del “Tiro a Segno”, un magazzino in via Tripoli, 43 nei pressi del Teatro Moderno, una serie di ex corsi d'acqua che, nel tempo, per esigenze costruttive e di urbanizzazione, sono stati tombati e interessati oggi dal passaggio di varie vie comunali. Immobili sono previsti anche per Marina di Grosseto: un'area di pertinenza del Forte San Rocco ad uso parcheggio, alcuni terreni della zona Dirudino sulla Strada della Trappola e altri sul lato destro del Canale San Rocco.
Nel secondo caso, quello delle richieste fatte solo dall'amministrazione comunale (delibera di Giunta del 29 novembre scorso) rispetto a beni non inseriti nell'elenco delle disponibilità da parte dello Stato, ci sono: il Forte San Rocco a Marina, la rotatoria stradale che ospita il monumento “del Badilante” (zona artigianale nord della città), l'area dell'ex Canale Diversivo, il campo di calcio di Istia d'Ombrone (metà del Comune e metà dello Stato) e porzioni di terreni in Loc. La Barca ad Alberese, sul fiume Ombrone, dove è previsto il ponte e l'attraversamento ciclabile. E ancora Marina di Grosseto con l'area Peep già edificata nella zona interessata anche da tutta una serie di opere di urbanizzazione, relativa alle vie Vergari, Parini e delle Dune sul lato sinistro del Canale San Rocco. Infine alcuni fondi commerciali di Corso Carducci presso l’edificio del Genio Civile e varie altre porzioni d’immobili statali.
"Il nostro interesse – spiega il sindaco – è la riqualificazione della città. I nuovi progetti hanno tutti finalità sociale e pubblica. Gli interventi saranno infatti volti a costruire nuove scuole e nuovi servizi per tutta la comunità, come parchi o aree verdi. Dove invece c'è la possibilità venderemo nuovamente le aree". In questo caso gli introiti saranno destinati per il 75% alla riduzione del debito dell'Ente, per il 25% alla riduzione del debito dello Stato.

I progetti
Un grande parco attrezzato per pedoni e ciclisti al Diversivo. Con tale obiettivo risulta quindi fondamentale l'effettiva presa in carico e la conseguente sistemazione dell'area sulla destra di viale Europa, che rappresenta una naturale separazione tra il tessuto urbanistico storico grossetano e le espansioni più recenti. Si potrà intervenire con la messa in sicurezza della viabilità, unendo quartieri diversi, con il rafforzamento dell'illuminazione pubblica, spesso anche mancante, oltre che con arredi multifunzionali all'interno di quella che sarebbe un'area a verde pubblico attrezzato e percorsa da attraversamenti pedonali, ma anche artistici e culturali, piste ciclabili e zone sportive. Tutto già definito nel Regolamento urbanistico vigente.
Per quanto riguarda le porzioni di terreni in Loc. “La Barca”, presso Alberese, la finalità è quella di realizzare il ponte pedonale, ciclabile ed equestre di attraversamento dell'Ombrone, per il quale esiste già il progetto e l'ipotesi di copertura finanziaria. Mentre per il campo di calcio di Istia d'Ombrone, il suo completo passaggio nella disponibilità comunale consentirebbe finalmente di accatastarlo regolarmente, ottenerne l'agibilità ed eseguire i necessari interventi manutentivi.
E ancora la Fortezza di Marina che, con una concreta opera di riqualificazione, come espressamente previsto dal Regolamento urbanistico comunale, potrebbe diventare un centro civico e culturale, un Museo multimediale del Mare con spazi ludici e sociali a disposizione della frazione balneare, dei numerosi turisti e delle scolaresche. Ma anche sede di ufficio turistico o di uffici comunali distaccati.
Sul mercato potrebbero invece essere messi altri immobili come il Palazzo ex Intendenza di Finanza nell'area di Corso Carducci e l'ex area del Demanio Militare nella zona del “Tiro a Segno”.

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