FOLLONICA – La via Massetana, una delle strade per l'entrata nella città del golfo, è costeggiata per ambo i lati da una fila di alberi, tigli per la precisione. Quello che molti, follonichesi compresi, non sanno è che tra i tigli c'è un intruso: si tratta di una betulla, un albero davvero poco presente dalle nostre parti ma molto comune nelle regioni scandinave e in tutte le zone temperate dell'emisfero nordico. La sua tempra, fra le sue principali caratteristiche, la porta a poter resistere senza problemi sia agli attacchi dei parassiti animali e vegetali come pure ad altri fattori esterni, quali smog e condizioni ambientali avverse, essendo tra le altre cose una pianta “pioniera” cioè adatta ad insediarsi per prima in un terreno e a modificarlo, rendendolo abitabile anche per altre specie. Al momento nessuno conosce il perchè la betulla sia presente sul viale insieme ai tigli, tra l'altro a fare da spartitraffico. L'origine lontana della piantumazione non ci dà modo di poter svolgere ricerche, alcuni azzardano la sua presenza antecedente al viale, in quanto pianta pioniera e data la sua predisposizione ad insediarsi in terreni paludosi o colpiti da incendio, e da lì lasciata ad occupare il suo giusto posto insieme agli altri alberi. Tutto questo porta ancora una volta, come già successo più volte recentemente, all'importanza di questi alberi e ancor di più della betulla “solitaria”, dato che la pianta, al pari delle altre sul viale, è minacciata di estirpamento per far posto alla nuova area prevista dal PIUSS (piano integrato per lo sviluppo urbano sostenibile) promosso dal comune di Follonica. Una decisione che ha portato molti cittadini, associazioni ambientaliste e movimenti politici ad opporsi fermamente e manifestare il proprio dissenso, sia in consiglio comunale che con una manifestazione sul posto, apostrofata al tempo dal sindaco Eleonora Baldi “un inizio sguaiato di campagna elettorale”. Questa betulla, al pari e forse anche di più degli altri alberi, testimonia la storia del proprio luogo ed al pari di essa và tutelata, per un domani poter ancora scrivere e raccontare la sua e la nostra storia.