FOLLONICA - Il Comitato per il No all'inceneritore di Scarlino, durante l'assemblea pubblica che si è tenuta ieri sera, ha deciso di stendere un documento contenente una serie di punti vincolanti da sottoporre a tutte le forze politiche e i candidati a sindaco per Follonica, cioè a coloro che potrebbero diventare il primo responsabile della salute pubblica. Nell'elenco degli impegni che il Comitato chiede con forza di sottoscrivere figura l'impegno, legale e tramite controlli seri e precisi, nella lotta all'inceneritore di Scarlino Energia e il monitoraggio sulle emissioni e gli scarichi industriali, come la volontà ad estendere la raccolta porta a porta in tutta la città di Follonica, con una tariffa di igiene ambientale che premi i cittadini virtuosi e che porti alla luce l'inutilità dell'impianto di incenerimento. Un altro importante punto riguarda la promozione nelle istituzioni competenti come Arpat, Asl o Provincia tutte le possibili azioni per il monitoraggio delle ricadute inquinanti sulla salute pubblica, quali particolato, metali pesanti, diossine e ceneri leggere, nonché un “registro tumori” da far avviare a tutti i medici del territorio, per una necessaria stima dell'impatto inquinante sulla popolazione. Per il Comitato è anche necessario dar vita ad un organismo di controllo intercomunale dove i comitati ambientali siano rappresentati e abbiano diritto di voto, come pure superare la convenzione con la società di gestione dell'impianto di produzione cdr delle Strillaie, onde eliminare le penali sul conferimento obbligatorio del rifiuto indifferenziato. Sulle iniziative future da intraprendere invece il Comitato per il No ha deciso di non scendere a fianco di nessuna forza politica, come di non presentare una propria lista civica alle elezioni amministrative. Una proposta che ha suscitato dubbi e perplessità all'interno dell'assemblea, come pure quella di proporre un proprio rappresentante come assessore all'ambiente, una “provocazione” che è stata abbandonata, al pari della lista civica, per evidenti difficoltà oggettive e in contrasto con lo spirito del Comitato, per il quale il primo obbiettivo è, e sarà sempre, la chiusura dell'impianto di Scarlino Energia, indipendentemente da tutte le altre iniziative collaterali. Sono state avanzate in tal merito proposte per manifestare in massa il disagio della salute provocato dall'inceneritore come pure un allargamento di visione per il Comitato, verso un insieme di “beni comuni” da tutelare che forse avrà possibilità in futuro. Nessuna “trappola politica” per il Comitato del No, la cui assemblea ha approvato il documento con impegni importanti e vincolanti, tesi a responsabilizzare i futuri amministratori locali e per il quale adesso verrà deciso il come veicolare lo stesso, attraverso i media di comunicazione.