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Matrimonio gay, dal tribunale un’imposizione di civiltà

L'intervento di Lucia Matergi, consigliere regionale Pd in Toscana

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GROSSETO - "Il matrimonio tra Stefano e Giuseppe - dice il consigliere regionale del Pd Lucia Matergi -  entra nel registro di stato civile del comune di Grosseto. Lo ingiunge una sentenza del tribunale cittadino che fa seguito al ricorso dei due sposi, che non si erano accontentati del rifiuto dell’ufficiale civile, frutto di un’ interpretazione evidentemente personale del codice di riferimento. Ma Stefano e Giuseppe non si erano sposati per finta e da persone coerenti hanno inteso dare un senso civile, oltre che affettivo, al loro gesto, quello di sposarsi per essere uniti non solo nel privato, per questo non c’è bisogno di cerimonie, ma pubblicamente e secondo legge, per dare all’atto il valore di scelta di campo e per indicare una strada, quella del rispetto dei diritti. Un cammino un po’ lungo e ancora troppo costoso, sposarsi a New York per essere sposi in Italia, ma è un inizio. Da oggi il loro matrimonio figurerà tra i tanti che avvengono in città e questa storia di due uomini intelligenti e determinati può diventare la storia condivisa di chi pensa che l’uguaglianza non sia una parola vuota."
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