GROSSETO - Poco dopo le ore 19 del 19 giugno 2014 si è ufficialmente chiuso l'ultimo Consiglio della Provincia di Grosseto. Un Consiglio provinciale lungo ed emozionante, con la partecipazione delle massime autorità locali, che chiude una fase storica in cui il Consiglio non sarà più eletto dai cittadini.
Queste le parole del presidente della Provincia, Leonardo Marras: "Anziché preparare un discorso scritto, come di solito si usa fare in queste occasioni - ha detto Marras - ho preferito lasciarmi andare, prendendo spunto dalle parole e dai pensieri dei consiglieri provinciali che hanno espresso, anche con passione e calore, i loro diversi punti di vista. Non nascondo che all'inizio della seduta consiliare ho provato una forte emozione, che poi ho accantonato subito, perché è giusto fare così. Dobbiamo pensare al futuro. Se è vero che si chiude un'esperienza di un luogo eletto direttamente dal popolo, è altrettanto vero che si apre un'altra fase, importante e delicata. Ecco perché non voglio attribuire a questo momento la nostalgia della chiusura.Abbiamo il dovere di analizzare cosa siamo stati in passato, e cosa siamo oggi per poter essere utili anche domani. Questo è l'atteggiamento giusto di un amministratore, e con questa convinzione ho sempre svolto il ruolo di presidente della Provincia, senza risparmio di energie personali, pronto a rimettere in discussione le decisioni prese all'inizio quando era diverso il contesto in cui ci trovavamo ad operare, pronto a riprogrammare con la passione e il senso di responsabilità che devono sempre accompagnare un incarico pubblico. Certamente avrei voluto avere la verifica elettorale del mio operato, ma è importante che prevalga sempre lo spirito di servizio. Se un merito deve essere riconosciuto a questa amministrazione, è quello di aver dato una personalità alla Provincia, uno stile diverso, caratterizzato dalla capacità di programmare, di darsi degli obiettivi, e di misurare costantemente i risultati. Questo è stato possibile grazie all'atteggiamento di tutti i consiglieri, di Maggioranza e di Minoranza. Abbiamo avuto il coraggio di metterci la faccia anche quando questo significava rischiare di sbagliare e di essere criticati. Penso ai difficili giorni dell'alluvione del 2012, in cui abbiamo comunque sempre affrontato i problemi con serietà e scegliendo il linguaggio della chiarezza. E quando eravamo convinti di avere un'idea, l'abbiamo ben volentieri condivisa con gli altri e portata avanti tutti insieme. Di questo sono orgoglioso perché credo che la Provincia in questi anni abbia dato un grande contributo per la costruzione di un sentimento comune di forte identità territoriale. Ha preso sempre più corpo l'idea di un unico sistema economico e sociale: la Maremma Toscana. Questo è forse il risultato più grande, che dobbiamo difendere con convinzione, una preziosa eredità che lasciamo a chi verrà dopo di noi. Se ho deciso di rimanere, anche dopo il 24 di giugno, è per garantire questo passaggio, non per tenere il motore al minimo, ma per condividere con i sindaci che saranno i futuri amministratori della Provincia, la nuova esperienza. Chi fa politica non può vedere tutto nero, deve avere la consapevolezza del cambiamento, deve avere sempre un'idea da portare avanti per cambiare le cose in meglio. Io rimango perché credo di avere questa idea e la voglio mettere a disposizione dei sindaci. Non voglio esprimere in questo contesto la mia opinione sul decreto Del Rio, dico solo che ogni cosa che cambia non può essere perfetta, ma da qualche parte bisogna cominciare, questo Paese ha bisogno di una forte sollecitazione. La norma prevede un nuovo patto e un nuovo rapporto tra Regione e Comuni, io ritengo che debba essere costruito senza penalizzare mai il decentramento, perché questo significa garantire la democrazia delle comunità locali. La Provincia dei Comuni per avere questa capacità dovrà continuare a garantire una personalità forte, unica. Questa è la mia idea. Spero che il periodo di transizione sia il più breve possibile, e che attorno alla complicata costituzione del nuovo Consiglio provinciale, non si creino situazioni di impasse. Noi utilizzeremo questa fase per suggerire ai sindaci un nuovo modello organizzativo che richiederà un grande sforzo anche ai consiglieri comunali: dovranno abituarsi ad avere una visione e un senso di responsabilità che superano i confini e gli interessi particolari del territorio in cui sono stati eletti. Non sarà facile ma è senza dubbio una bella sfida. La politica è un grande fatto collettivo, senza il quale anche le buone idee non hanno la necessaria spinta per essere realizzate. Ringrazio tutti i dipendenti della Provincia, quelli in servizio e i pensionati, i dirigenti che si sono succeduti. Ringrazio gli assessori e i consiglieri comunali tutti, il presidente del Consiglio Sergio Martini. Credo che abbiamo più volte dato il senso di un gruppo, di un modo di lavorare comune e collegiale per la comunità . E ringrazio la stampa locale che ha sempre dato la meritata visibilità a questo Ente."
Ultimo Consiglio provinciale, presenti e assenti
Tutti gli assessori erano presenti
Marco Sabatini
Federico Balocchi
Gianfranco Chelini
Fernando Pianigiani
Enzo Rossi
Patrizia Siveri
Cinzia Tacconi
Tiziana Tenuzzo
Presenti
Sabrina Gaglianone
Giovanna Longo
Mario Malentacchi
Daniele Capperucci
Sergio Martini - Presidente del Consiglio provinciale
Mariano Molinari
Tiziano Baldanzi
Valentino Bisconti
Giuseppe Sordini
Anna Maria Carbone.
Rolando Di Vincenzo - capogruppo gruppo Popolo della LibertÃ
Arturo Cerulli
Sabrina Martinelli
Ezio Puggelli
Luca Teglia
Enzo Turbanti
Moreno Bellettini
Laura Cutini - capogruppo Capogruppo Gruppo misto di minoranza (eletta nella lista elettorale PDL)
Assenti
Massimo Alessandri - capogruppo gruppo Consiliare di centro sinistra per la Provincia di Grosseto
Paolo Borghi
Ulrica Fatarella
Valerio Pizzuti
Priscilla Schiano
Stefano Covitto
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