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E' diventato un libro il “Viaggio in Toscana” di Enrico Rossi

Il presidente della regione toscana racconta, tra le altre, il viaggio a Grosseto

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FIRENZE - Un viaggio fuori dal Palazzo, fatto di 26 tappe, 204 incontri, 12mila km percorsi su una Fiat Punto a metano. Lungo questo itinerario il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in otto mesi ha incontrato oltre 5mila persone. Un'esperienza così intensa e coinvolgente, che da oggi è anche un libro, il primo scritto dopo quasi 15 anni di impegno amministrativo in Regione, da assessore alla sanità per dieci anni, da presidente adesso per quasi cinque. Si chiama “Viaggio in Toscana”, si compone di 166 pagine, costa 15 euro ed è edito da Donzelli.
Il libro è diviso in due parti: un'introduzione storico politica sul riformismo toscano e una cronaca di viaggio in 37 capitoli, più un’appendice, con le informazioni sulle singole tappe.
C'è anche quella a Grosseto, una cronaca ragionata di quel 2 maggio 2014, ovvero della ventiseiesima tappa del suo viaggio, interamente dedicata a questa zona.
E' arrivato in treno da Firenze dopo un viaggio di oltre quattro ore. Presso la sede dell’azienda Latte Maremma si è svolto l’incontro sulle problematiche inerenti alla presenza dei lupi e degli ibridi con la partecipazione delle associazioni di categoria Coldiretti, Cia e Confagricoltura. Poi ha visitato il centro sociale «Il Girasole» e la base del IV Stormo dell’Aeronautica. Si è quindi recato al Museo archeologico per un incontro con i sindacati Cgil, Cisl e Uil per discutere delle principali situazioni di crisi aziendale. Alla Camera di commercio si è tenuto un incontro con i rappresentanti del mondo economico grossetano. Poi è andato alle Terme Leopoldine di Roselle per un’iniziativa sul progetto di realizzazione del Centro di documentazione degli Etruschi e, infine, a Castiglione della Pescaia, in località Piatto Lavato, per l’inaugurazione dell’idrovora.
Il tratto distintivo della presidenza Rossi è proprio questo: la presenza in prima persona in tutte le situazioni di emergenza e difficoltà, dalle alluvioni alle crisi aziendali, dai treni dei pendolari agli ospedali. Questo lungo viaggio è stata l’occasione per ascoltare, toccare con mano problemi e potenzialità che richiedono - per essere trasformati in opportunità di sviluppo – l'impegno coordinato della Regione con le istituzioni locali e nazionali.
Tra le risposte volute da Rossi per reagire alla crisi al primo posto c'è il Progetto GiovaniSì con i suoi 88mila beneficiari sotto i 34 anni. E poi la scelta di difendere la dignità dei pendolari con numerosi bliz sui treni e le denunce fatte in prima persona, e anche le nuove norme regionali che bloccano le costruzioni su tutte le aree a rischio idraulico e nelle zone agricole.
Quello di Rossi è poi il resoconto delle sue visite nelle tante imprese eccellenti che si sono affermate proprio in questi anni di crisi. Il successo dell’export, in Toscana cresciuto più della media nazionale, si deve anche a loro. Poi c'è la politica. Rossi parla del recente voto europeo e amministrativo, soffermandosi su Livorno e su Renzi al quale manda un avvertimento, mettendolo in guardia dal rischio di “scolorire l’identità della sinistra” perché, lo dice con Machiavelli, “non si possono soddisfare i grandi con onestà e senza danno per gli altri, mentre invece si può soddisfare il popolo. Perché quello del popolo è un fine più onesto di quello dei grandi”.

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