GROSSETO - "Il taglio di 150 milioni previsto dalla Legge di stabilità al Fondo nazionale per i Patronati è una misura iniqua che smantella un pezzo di stato sociale, colpendo centri di erogazione dei servizi e addetti specializzati che nella nostra realtà ogni anno danno risposte a decine di migliaia di lavoratori, precari e pensionati.
I Patronati, infatti, erogano per legge (la 152/2001) più di 100 prestazioni gratuite, e il taglio rischia di mettere in ginocchio una rete di assistenza che ogni anno in provincia di Grosseto eroga decine di migliaia di prestazioni sociali e previdenziali a lavoratori, disoccupati e pensionati. In Italia nel 2013 si è trattato di 14 milioni di pratiche istruite, con un trend crescente dal 2011 legato sia alla crisi economica che ai nuovi adempimenti informatici introdotti dall’Inps, che non hanno tenuto conto del fatto che il 50-55% della popolazione – specialmente anziana – non ha proprio o ha un bassissimo livello di competenze informatiche e digitali.
L'impegno dei Patronati in questi anni ha favorito di fatto la riorganizzazione e la riduzione del personale nei principali Enti di previdenza. Di tutto questo hanno beneficiato anche le Amministrazioni locali che, non a caso, invitano i cittadini a rivolgersi ai Patronati per espletare le pratiche necessarie per poter accedere ai servizi sociali che erogano.
L'attività dei Patronati è finanziata in parte dall'Associazione promotrice, in parte dal Fondo patronati del Ministero del Lavoro alimentato con il prelievo dello 0,226% sul gettito dei contributi assicurativi versati annualmente da lavoratori e datori di lavoro a Inps, Inpdap e Inail.
Dopo la riduzione di 30 milioni annui nel 2010, con la Legge di stabilità 2015 il prelievo sul gettito contributivo passerà da 0,226% a 0,148% riducendo il contributo di ulteriori 150 milioni. Così il Fondo patronati che poteva contare su 430 milioni circa, passa a 280 milioni con una riduzione pari al 35%.
Attualmente i rimborsi coprono soltanto circa il 30 % dell'attività complessivamente svolta, mentre per il restante 70% non è previsto alcun finanziamento, pur permanendo l'obbligo alla gratuità del servizio in capo ai Patronati.
Infine, ma non ultimo per importanza, il provvedimento del Governo presenta profili d’incostituzionalità perché viene introdotto un prelievo fiscale improprio, operato sul gettito dei contributi previdenziali obbligatori sottraendo risorse al sistema previdenziale, e contrasta con l’Art. 38 della Costituzione perché i Patronati svolgono un servizio di pubblica utilità ai sensi della Legge 152/2001, che è considerata norma attuativa della Costituzione.
I Patronati sono rimasti gli unici uffici dove un cittadino può rivolgersi senza dover pagare per ottenere l’espletamento di una pratica amministrativa: non tutti possono permettersi un commercialista, un consulente del lavoro o un avvocato.
I numeri in provincia di Grosseto:
65.000 persone si sono rivolte nel 2013 ai Patronati di Cgil, Cisl, Uil e Acli
Più di 70.000 le prestazioni erogate (domande per ottenere la pensione d’invalidità , l’accompagnamento, il riconoscimento dell’aggravio dello stato di salute per infortunio, la richiesta di disoccupazione, la richiesta di pensione, ecc)
90% delle pratiche previdenziali inoltrate all’Inps passano dai patronati.
Cgil ha 34 sportelli del Patronato Inca in provincia di Grosseto
Tagli ai patronati
Patronato Contributo taglio nel 2015 (35%)
Cgil 280.000 90.000
Cisl 70.000 21.000
Acli 70.000 21.000
Uil 55.000 16.000
Nei 4 Patronati maremmani di Cgil, Cisl, Uil e Acli della Maremma, lavorano 26 persone. Se i tagli al contributo (che copre solo il 30% dei costi) dovranno essere applicati i contatti di solidarietà ed essere chiuse molte sedi periferiche."
VENERDI 14/ INCONTRO COL PREFETTO
SABATO 15/ MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA, COMPRESA GROSSETO
CGIL Grosseto