ORBETELO - "Le risorse economiche a disposizione di un comune per promuovere il settore turistico sono sempre più esigue. Con quelle a disposizione un ente può solo condurre l’ordinaria amministrazione, costituita da poche iniziative: mantenere in vita gli uffici di accoglienza turistica, un contributo alle proloco e ad altre associazioni di promozione del territorio, l’organizzazione di una serie di eventi.
Il comune di Orbetello, già dal 2012, aveva aderito all’OTD – Osservatorio Turistico di Destinazione – provinciale e, partecipando ai lavori del medesimo e della apposita commissione provinciale del turismo, ha avuto modo di seguire l’iter di applicazione dell’imposta di soggiorno, monitorando i comuni che via via procedevano con l’adozione della medesima.
Come anticipato nei giorni scorsi, a questo punto, il comune di Orbetello ha preso la decisione di introdurre – ottavo comune della provincia insieme a Follonica, Scarlino, Manciano, Gavorrano, Grosseto, Massa Marittima, Castiglion della Pescaia e Manciano – l’imposta di soggiorno.
La domanda di fondo è: ennesimo balzello o risorsa? Per poter rispondere in modo compiuto è indispensabile conoscere la materia e non partire da impostazioni preconcette.
Questa imposta ha visto la sua prima applicazione nel 1910 relativamente ad alcune località peculiari, quali quelle termali, e fu estesa a tutte le località turistiche nel 1938, per essere poi abolita nel 1989 a ridosso dei mondiali di calcio del 1990.
A seguito delle esigenze di implementare il sistema turistico di Roma, la tassa di soggiorno fu riproposta nel 2010 dall’allora governo Berlusconi e approvata e concretizzata tramite decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011, nell’ottica del cd federalismo fiscale.
Al varo del decreto sono state in primis le città d’arte a pensare di poter promuovere il turismo partendo da questa imposta, città alle quali nel corso degli anni se ne sono aggiunte molte altre. A oggi, infatti, sono più di 500 i comuni italiani ad aver istituito la tassa di soggiorno, con la Toscana capofila (ben 109 comuni), seguita dal Piemonte con 98. Da sottolineare come il report dell’Osservatorio Nazionale sulla Tassa di Soggiorno evidenzi la continua ascesa dei comuni che decidono di applicarla.
Le maggiori critiche che vengono rivolte a questa tassa riguardano la eterogeneità con la quale questa viene applicata, per quanto riguarda i periodi di applicazione, la suddivisione in categorie di esercizi, per finire con le tariffe applicate, oltre alla poca chiarezza nella gestione delle risorse. Per cui quello che potrebbe essere uno strumento diffuso e condiviso da tutto il territorio nazionale, purtroppo diventa elemento estremamente discrezionale. Ciò detto, proprio per questa impostazione non uniforme, il comune di Orbetello, nell’ottica di una condivisione la più possibile ampia tra i comuni della provincia, ha deciso di adottare una serie di criteri così come definiti dall’OTD provinciale, in una sorta di regolamento standard. Per cui ne deriverà un regolamento, per ora in evoluzione, allineato con quelli degli ultimi comuni della provincia che hanno introdotto l’imposta.
La considerazione più importante che sta alla base dell’introduzione dell’imposta di soggiorno è che i proventi di tale imposta saranno reimpiegati necessariamente per il rilancio del settore turistico. Per le caratteristiche dei criteri che stanno alla base del nostro regolamento, in sintesi citiamo: periodo di applicazione (4 mesi, giugno-settembre), giorni di soggiorno (fino al settimo), esenzioni (particolari categorie di utenti), tariffe (suddivise per prezzo medio delle unità di accoglienza, graduate da un minimo di 0,50 euro a un massimo di 3,00 euro), reimpiego delle risorse nel settore turistico (tutto quello che la legge consente per la promozione del settore: sviluppo degli itinerari turistici e circuiti d’eccellenza, rafforzamento e aggiornamento strumenti di promozione, accoglienza e valorizzazione, riqualificazione e gestione dei beni culturali e ambientali, interventi sul decoro del territorio, creazione e riqualificazione di percorsi escursionistici, etc.).
È importante specificare che l’iter che porterà all’applicazione dell’imposta passa attraverso una serie di procedure che vedranno il contributo di altri enti, associazioni di categoria (anche agricole), consorzi e via dicendo, nella consapevolezza che si aprirà una nuova fase ove è importante la collaborazione di tutti".
L’assessore al turismo
Marcello Stoppa