"Prendiamo atto che la Regione Toscana ha scelto il tracciato blu del Corridoio tirrenico che affianca la Statale Aurelia e la ferrovia, ma continuiamo a ritenere che sarebbe stato di gran lunga meno impattante il tracciato retrocollinare, alle spalle del massiccio calcareo. Evidentemente è più semplice realizzare la metropolitana a Roma, che un pezzo di autostrada nella zona di Orbetello Scalo-Capalbio. Toppe emergenze archeologiche di rilievo culturale".
E' il primo commento del presidente della Provincia, Leonardo Marras, alla notizia del via libera della Giunta regionale al tracciato costiero parallelo a ferrovia e Aurelia del Corridoio tirrenico. "Naturalmente - aggiunge il presidente - come Istituzione rimarremo all'interno della procedura amministrativa, ed eserciteremo tutte le nostre prerogative per migliorare il più possibile l'inserimento dell'opera nel contesto ambientale e sociale all'interno del quale è stata calata, concordando ogni passaggio con il Consiglio provinciale, gli Enti locali, le rappresentanze economiche e sociali. Rimane il rammarico forte per essere stati chiamati ad esprimere un parere, che poi di fatto è stato considerato solo una formalità . Mi ha colpito molto in termini politici, è il linguaggio della delibera regionale - conclude Marras -. Dove si fa più di un riferimento alla tutela e salvaguardia di zone disabitate come la ex Sipe Nobel o aree di presunto interesse archeologico. Ma si constata una sostanziale sottovalutazione dei problemi che l'infrastruttura così concepita creerà in aree ad elevata concentrazione antropica, all'interno delle quali si sviluppano relazioni umane, sociali ed economiche di una fetta consistente della popolazione residente nella zona sud della nostra provincia. Toni che riecheggiano argomenti astratti e vacuamente ambientali già risentiti da altre fonti".
Fonte: ANSA