Grosseto: Mi dispiace constatare di come un Ministro della Repubblica – che dovrebbe conoscere tutto il territorio italiano – sia così lontana dalle realtà territoriali.
Come si può parlare di bassa casistica dei casi clinici visionati in un presidio ospedaliero che ricovera solo nell’area medica circa 1600 pazienti all’anno? Tra l’altro in un ospedale dotato di un reparto di chirurgia e rianimazione, dotato di tac e di rmn, un ospedale che ha un ruolo zonale che interessa un territorio molto vasto con 55mila abitanti.
Questa è evidentemente la Maremma che il Ministro non conosce, la Maremma che ha un ospedale che riesce a fornire risposte anche per l’alto Lazio.
Il Ministro pensa forse che la sanità sia fatta esclusivamente dai centri universitari, importantissimi, dove lavorano molti medici, ricercatori e dottorandi, ma che vedono pochi pazienti e altamente selezionati per i trials e lo studio delle malattie genetiche e rare – ogni centro peraltro solitamente specializzato nello studio di un’unica patologia -, centri dove non si ha la forma mentis e forse nemmeno il tempo necessario per prestare cure ad anziani e pazienti cronici.
Il sistema “sanità” è fatto da diversi livelli ed ogni livello ha il proprio ruolo, diverse risposte da dare all’utente-cittadino.
La maggior parte degli utenti degli ospedali sono anziani e malati cronici.
L’ospedale di Orbetello è un ospedale zonale in rete con gli altri ospedali provinciali, dotato di un eliporto che in pochi minuti permette di raggiungere l’ospedale provinciale di Grosseto e quelli di riferimento di area vasta; l’ospedale di Orbetello ha un pronto soccorso dove lavorano medici e infermieri in grado, tramite protocolli scientifici e non politici, di selezionare i casi da trattare e, con dignità e consapevolezza, o meglio, con conoscenza professionale, inviare ai livelli superiori di assistenza. Questo il modo di lavorare della sanità toscana, tramite un principio molto simile a quello di sussidiarietà verticale e orizzontale che regola i rapporti tra cittadini e enti pubblici.
In questi giorni sono stati sottoscritti i Patti Territoriali insieme all’assessore regionale di competenza Marroni, proprio per sottolineare il ruolo di questo ospedale, nella consapevolezza di quelle che sono le sue funzioni e la sua importanza.
Nessuno chiede tutto a tutti e noi in Toscana questo l’abbiamo capito da tanto, anche se con fatica: ma noi amministratori, lavoriamo per la sicurezza dei nostri cittadini e per la sicurezza delle nostre strutture che al benessere dei primi sono fondamentali.
Abbiamo dovuto tagliare dove c’era da tagliare, ma siamo consapevoli, ben consapevoli, delle esigenze del nostro territorio. Siamo consapevoli e vogliamo tutelare il diritto alla salute dei nostri cittadini.
Non possiamo accettare che un bambino debba farsi oltre 100 km per curarsi un’otite: sono queste le distanze che ci sono in Maremma.
La strumentalizzazione di un evento drammatico per giustificare i tagli senza che si sia proceduto alle verifiche del caso e che queste, tramite gli accertamenti necessari, non ci diranno le cause del decesso, non può permettere alla nostra struttura di lavorare nella logica e nell’ottica del miglioramento dei servizi, tramite lo studio del rischio clinico necessario per il costante miglioramento dei servizi ospedalieri.
Non possiamo quindi accettare che questo fatto altamente drammatico sia usato come alibi per quella logica dei tagli che immancabilmente e inesorabilmente porterà alla distruzione della sanità pubblica.
Il sindaco di Orbetello
Dr.ssa Monica Paffetti