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Grosseto, dai revisori della Asl esposto alla magistratura sulla proroga di incarico al capo ufficio stampa. Mugnai (FI): «E ora diteci che il collegio sindacale fa speculazione»

Il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale «La professionalità del singolo non è in discussione, ma lo è il sistema»

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GROSSETO - Esposto alla magistratura da parte dei sindaci revisori della Asl 9 di Grosseto contro la delibera 27 del 28 gennaio 2015 con cui l’azienda sanitaria locale rinnova per tre anni l’incarico di capo ufficio stampa: la decisione è stata assunta dal collegio sindacale, che per parte sua aveva già fornito indicazioni sulla questione e che adesso verso la Asl usa toni durissimi. A darne notizia è il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana Stefano Mugnai (Fi) che già nei giorni scorsi aveva messo in discussione quella stessa delibera non certo per il singolo profilo professionale, ma per l’orizzonte temporale e le modalità. Ed ecco cosa scrive il collegio dei sindaci revisori nel suo verbale: «Il Collegio ha preso atto che le indicazioni fornite all’Azienda prima che venisse adottata la presente Deliberazione sono state totalmente disattese. Ritiene quindi inutile e dilatorio ripetere le stesse in sede di osservazioni e rilievi e pertanto giudica necessario segnalare il caso alla Procura generale della Corte dei Conti per le valutazioni di competenza, alla luce di un possibile danno erariale a seguito di atto illegittimo per violazione di legge».

Mugnai argomenta: «L’atto conferisce un incarico fino al 2018 quando in virtù della riforma sanitaria in questi giorni al vaglio del Consiglio regionale la Asl di Grosseto, come tutte le altre in Toscana, dovrebbe cessare di esistere col 1 gennaio 2016. La sua qualità professionale ovviamente non è in discussione. E’ il sistema, però, che va discusso, perché di quel sistema la giornalista in questione è una vittima. E spiace che proprio la Asl prima, e il suo sindacato poi, ne abbiano fatto un caso di categoria, perché il profilo professionale poteva essere qualunque altro e sarebbe stato lo stesso. Anzi, già nei prossimi giorni ci troveremo a dimostrare come il suo non sia l’unico caso del genere né nella Asl 9, né nel sistema sanitario regionale. Del resto si tratta dello stesso sistema – prosegue Mugnai – che lascia tra color che son sospesi i 46 professionisti, sicuramente tutti preparati e meritevoli, ammessi al concorso che era stato indetto da Estav per lo stesso posto nel 2013, per inciso me ne occupai anche allora, e che risulta in stallo. Per quanto? Perché? Non si sa». Ancora: «E’ lo stesso sistema che con le sue scorciatoie, i suoi doppioni, le sue furberie, i suoi trattamenti personalizzati sta dissanguando da anni la sanità toscana per logiche che poco hanno a che fare con le finalità istituzionali delle aziende sanitarie, né con le modalità con cui si dovrebbero utilizzare, sempre, risorse pubbliche».
Sul terreno specifico Mugnai sfida apertamente la giunta regionale: «Se la Regione decide che le aziende sanitarie abbiano necessità di dotarsi di uffici stampa, allora stabilisca linee univoche che assicurino la piena ottemperanza rispetto alla 150/2000 o ricorrano a modalità concorsuali per la selezione delle professionalità necessarie, anziché tenere professionisti in sostanziale regime di precarietà e in posizioni che li espongono ad anomalie come questa».
            Mugnai rivendica quindi la fondatezza delle perplessità già espresse: «A esporre la professionista non siamo noi, ma la Asl con una delibera che in cui i revisori ravvisano addirittura violazioni normative. Lì è scritto, testuale, che la proroga si rende possibile: “Visto l'art. 15 - comma 13 - letto c) del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, convertito in legge dall'art.l - comma l - della L. 7 agosto 2012, n. 135, secondo cui le Regioni e le Province autonome dovevano adottare entro il 31.12.2012 provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri entro determinati parametri con corrispondente riduzione di unità operative complesse, prevedendo la sospensione del conferimento o rinnovo di incarichi ai sensi dell'art. 15septies del D. Lgs. 502/1992 e s.m.i. fino all'avvenuta realizzazione di tale processo; Considerato che ·la Regione Toscana ha ottemperato alla suddetta disposizione normativa emanando la L. 27 dicembre 2012, n. 81 intitolata "Misure urgenti di razionalizzazione della spesa sanitaria. Modifiche alla Lr. 51/2009, alla 40/2005 e alla 8/2006" ed adottando la delibera n. 1235 del 28.12.2012, di approvazione delle linee di indirizzo alle aziende sanitarie ed alle aree vaste per il riordino del sistema sanitario regionale e del relativo piano operativo; Preso e dato atto che la Regione Toscana rientra nei parametri previsti dalla normativa sopracitata come da atti regionali e che in particolare l'Azienda USL 9 risulta ampiamente al di sotto dei parametri stessi”».
            «Evidentemente – conclude il Vicepresidente della Commissione sanità – se questa delibera dà luogo a un esposto dei revisori dei conti forse è perché è mal concepita. O forse il sindacato degli uffici stampa vorrà affermare che il collegio sindacale della Asl 9 fa bassa strumentalizzazione politica? Nel registrare che la politica questa volta detiene la verità sostanziale di fatti che il sindacato dei giornalisti nella migliore delle ipotesi ignora, per il futuro inviterei il presidente Gus prima a documentarsi, secondo a trasferire la realtà secondo criteri di oggettività, ovvero informando “eticamente” secondo le sue parole, terzo a tutelare davvero il lavoro di una categoria professionale che questa delibera scavalca, nel caso degli ammessi a concorso che chissà quando si farà, o prende in giro con un incarico conferito oltre la vita della Asl stessa».

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