La pioggia tanto attesa ha fatto capolino anche nel nostro paese, scongiurando il rischio siccità , ma soprattutto ripulendo l’aria inquinata che si respirava in molte delle nostre città .
Sospiro di sollievo che ci ha fatto tornare il sorriso. La pioggia ci ha permesso di dimenticare i disagi patiti nei giorni scorsi, ma non ha risolto, ha soltanto posticipato il problema, scaricando nella terra tutto quello che era nell’aria.
Il vero problema, secondo me, non è rappresentato dalla mancanza di precipitazioni e venti forti che ripuliscono, ma il nostro rapporto con il pianeta e la consapevolezza che non lo consideriamo come una risorsa e quindi come tale non lo trattiamo.
Spesso, parlando con amici dei mali del nostro tempo, salta fuori sempre l’accezione: è una cosa culturale.
Dobbiamo quindi auspicarci di continuare a crescere culturalmente, per poter arrivare a toccare il problema nel suo centro nevralgico.
Molte volte ho sentito dire che certe cose non si possono fare perché i costi sono troppo elevati; elevati rispetto a cosa mi chiedo io.
Inquinare meno, imparando a rispettare le risorse, e a non considerarle più come scontate