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Agricoltura e start-up: la soluzione per abbattere la disoccupazione?

Nuove soluzioni, prodotti innovativi e finanziamenti agevolati

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GROSSETO - Disoccupazione, nuove soluzioni cercasi: e se fosse l'agricoltura la chiave di volta? Si tratta di lanciare start up sull’agroalimentare, di sfruttare l’e-commerce, di agganciare turismo e “green economy“. Chi vorrà provarci potrà contare su mutui agevolati o a tasso zero, sul credito d’imposta o su fondi ad hoc offerti alla generazione under 40. 

GIOVANI: Si registra un vero e proprio boom per le scuole in grado di far intraprendere un percorso legato all'imprenditoria agricolo-alimentare: gli iscritti agli istituti tecnici o professionali che operano in quell'area aumentano a dismisura: si parla del 44 per cento nell'ultimo anno, trainate dal successo dell'Expo. E c'è spazio per far decollare ulteriormente queti numeri, visto che in Italia solo il 5 per cento delle imprese agricole è gestito da under 40 contro una media europea dell'8. Le risorse per farlo sono sul tavolo: in questi giorni sta entrando nel vivo un piano in più azioni da 160 milioni lanciato dal Ministero delle Politiche Agricole . L'obiettivo è far crescere una generazione di nuovi imprenditori capaci di sfruttare le opportunità del mercato. Oppurtunità innovative come la Paulownia, con aziende (Future Green domina la scena) in grado di proporre investimenti e progetti di qualità.

FINANZIAMENTI: Fondi e credito alle imprese che operano nel turismo verde, nell’agroalimentare e nell’e-commerce. Le misure del pacchetto ’’Campolibero’’, approvate in Parlamento lo scorso anno, diventano finalmente operative. Il senatore Pd Roberto Ruta informa che sono pronti 160 milioni di euro per il Piano Giovani in Agricoltura al quale, in qualità di capogruppo Pd in commissione agricoltura in Senato, ha contribuito. 
«Mutui a tasso zero, credito per favorire l’imprenditoria giovanile, fondi per supportare la nascita e lo sviluppo di start up nel settore agroalimentare, ma anche più innovazione con il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari. Green Economy e nuove soluzioni su tutti quindi, con un occhio particolare verso il settore delle biomasse.

Un piano da 160 milioni, reso operativo dal ministero delle Politiche Agricole, tra risorse interne e fondi Ismea-Bei, che ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale, sostenendo il comparto e creando nuovi sbocchi occupazionali». 

Nel 2015, ricorda Ruta, «abbiamo avuto quasi 20 mila nuovi posti di lavoro per i giovani in agricoltura, con un incremento del 12% rispetto al +4% del settore e al +1% dell’occupazione in Italia. Sono numeri che ci dicono del potenziale di questo comparto e che si può far crescere ancora con l’obiettivo di aumentare le imprese gestite da under 40. Oggi siamo al 5% del totale contro una media europea dell’8%: è una sfida cruciale, occorre liberare le energie giovani per dare forza alla nostra agricoltura e ci sono gli investimenti per farlo».

Nel dettaglio le azioni prevedono 20 milioni per le Start Up, mutui a tasso zero a copertura degli investimenti effettuati da giovani imprenditori agricoli, mutui a tasso agevolato della durata massima di 30 anni per l’acquisto di aziende agricole da parte di giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli. 
«Ci sono ancora 4 giorni, fino al 29 febbraio, per presentare le domande (aperte a tutti e non legate all’età degli imprenditori) anche per il credito di imposta per il commercio elettronico di prodotti agroalimentari» ricorda Ruta.

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